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venerdì 31 marzo 2017

#Brand Ecosystem: touchpoint alignment, integrazione e modelli di BOT ibridi - human+automation per experience sempre più efficaci


-       In uno scenario sempre più connesso, un consumatore su tre percepisce un livello di servizio diverso tra online e offline. Allineamento dei touchpoint, consistenza nelle modalità di esprimersi del brand e nell’attivazione di tutte le sue iniziative, sono cruciali per favorire una brand experience rilevante per il cliente.
-       Nel Contact center, per esempio, la tecnologia abilita nuovi modelli ibridi che integrano nei BOT le modalità human+automation, il machine learning, per una visione unificata della storia del Cliente, template di risposta costruiti e progressivamente migliorati dal customer service
-       Le Chat Application di ultima generazione, con l'introduzione e l'affermazione dell'utilizzo dei BOT, permettono potenti automazioni ed integrazioni tra le soluzioni di Customer Engagement e le soluzioni di gestione processi presenti in altre aree aziendali.
Milano, 31 Marzo 2017 – Un sistema integrato, allineato e consistente di touchpoint per connettersi con il Cliente ed ingaggiarlo. Grazie alla tecnologia, i Brand possono oggi offrire experience sempre più coinvolgenti ed efficaci se costruite e gestite in modalità Client-centrica. 

Attivare i punti di contatto, misurarne le performance per ottimizzare l’engagement è dunque il processo iterativo che permette di costruire, dai touchpoint online al Contact Center, dal punto vendita a tutte le attività di comunicazione tradizionale, un “sistema brand” più compatto e distintivo, semplificando la vita alle aziende e soprattutto ai clienti, rendendoli sempre più felici! 

Se ne è parlato al Seminar “Brand Ecosystem: connect, measure, engage” organizzato a Milano da Chorally, piattaforma di engagement center ibrido umani/BOT ed Herzum, azienda di consulenza internazionale specializzata in Digital Transformation insieme a Kantar TNS, parte di Kantar, che raccoglie le agenzie di data management ed insight nel gruppo WPP.

Il Customer Journey è cambiato drammaticamente in questi anni: i consumatori mostrano un proprio utilizzo della rete, secondo abitudini ed occasioni più vicine ad ognuno di loro. La diversità di obiettivo sollecita touchpoint con molteplicità di ruolo.

“I touchpoint digitali, per esempio – ha aperto Eugenio Tavolaro, COO Kantar TNS - sono preferiti ai tradizionali sia per ricercare informazioni su un Brand (rispettivamente 55% vs 17% dei touchpoint tradizionali) sia per fare domande al Brand stesso (36% online channel vs 24% tradizionali), secondo i dati di Connected Life*, lo studio globale di Kantar TNS sull’impatto della connettività nella nostra vita, Con la crescita delle app di messaggistica istantanea poi, l’attesa in termini di riscontro è sempre più alta. Per il consumatore, infatti, sempre più abituato alle modalità di comunicazione online, è naturale attivare la relazione con il Brand attraverso canali digitali.“

Non sempre la molteplicità di touchpoint è allineata nell’offrire brand experience coerenti e distintive al Cliente. “Touchpoint integrati, e non gestiti per silos, offrono all’azienda l’opportunità di disporre di un sistema organico che opera tutto nella stessa direzione, evitando di disperdere sforzi” – ha commentato Walter Caccia, Head of Brand Kantar TNS.

“Ma purtroppo un consumatore su tre* ha la sensazione di ricevere un livello di servizio diverso tra canali online e offline (Fonte Kantar TNS Connected Life). Ed i più giovani sono i più attenti: esperti del web, sono “impazienti” e si attendono modelli online rispondenti alle più recenti soluzioni tecnologiche, tonality corrette, regole d’ingaggio adeguate al canale” – ha continuato Caccia. “E’ necessaria una single view, innanzitutto organizzativa. A fronte di un consumatore che costruisce la sua esperienza di brand a 360° attraverso tutti i momenti di contatto che ha con il brand, anche a prescindere da un Customer Journey che ormai è specifico e diverso per ciascuno di noi, è ancora forte la modalità organizzativa per silos all’interno delle aziende. 

Come ci si può aspettare di ottenere una brand experience compatta  - ha detto Caccia - quando la gestione dei canali viene fatta in modo indipendente, da persone e funzioni diverse, a volte anche con un’idea molto diversa di cosa deve esprimere il brand nei diversi luoghi e contesti in cui le esperienze del consumatore avvengono poi concretamente? 

Anche nell’approccio alla marketing information, sono ancora poche le esperienze in cui le fonti di dati più tradizionali, survey-based, sono integrate con le altre fonti oggi disponibili. Un primo passo verso l’integrazione è stato fatto dalle aziende che riescono a valorizzare i dati del Social&Search con quelli survey-based, riuscendo a dare al Brand insight più rilevanti e veloci che permettono finetuning delle azioni di marketing ed ottimizzazioni importanti. 

E’ naturalmente solo un primo passo, le componenti che spesso mancano a completare un puzzle veramente integrato sono ancora molte, dai dati interni di CRM passando per i dati media e gli analytics, ma i segnali di un processo ormai avviato sono incoraggianti e troveranno sempre più diffusione in un futuro non troppo lontano”.

In uno scenario in cui il consumatore poi è sempre più incline all’uso di touchpoint online, questi assumono ruoli diversi, secondo le attese del momento specifico. Il Social per esempio, può avere ruoli diversi, per il consumatore, che lo utilizza per accedere ai branded content, piuttosto che per trovare informazioni, fare domande o esprimere opinioni. 

In quest’ottica, sta diventando sempre più importante come canale di accesso per il Customer Service. Secondo i nostri dati a livello internazionale**, mentre da un lato risulta ancora essere “lento” nella risposta (65% consumatori ha ricevuto risposta vs 87% nelle hotlines),sembra offrire un risultato decisamente più soddisfacente: clienti più contenti, relazioni più forti!

Ed allora considerare il Social uno dei punti d’accesso per l’insight sul Brand e disporre di un sistema integrato che raccolga e distribuisca internamente il dato Social per l’elaborazione e la restituzione al Cliente della risposta più efficace e tempestiva, è uno dei punti cruciali per un Contact center efficace.

“La tecnologia ha abilitato nuove interessanti opportunità per far evolvere il Contact Center in ottica Omnichannel verso un vero e proprio Engagement Center” – ha commentato Fabio Castonuovo, CEO Chorally. Integrazione qui, in ottica di servizio: modelli ibridi human-automation, insieme a tecnologie come machine learning e analisi  semantica,  mettono il Brand nelle condizioni di poter offrire la risposta più adeguata al cliente, ottimizzando lo sforzo ed il tempo necessario.

“L'evoluzione del contact center,” - spiega Maurizio Mesenzani, Sales Director Chorally - “ porta la necessità di entrare nei processi aziendali e fare analisi accurate sui propri flussi di comunicazione”. Durante la sessione interattiva abbiamo evidenziato le metodologie utili ad effettuare un posizionamento accurato dei touchpoint della griglia dei processi, offrendo ai Clienti la possibilità di provare direttamente ad attivare il processo.

“E’ sempre opportuno integrare la parte di customer engagement con il resto dei processi aziendali – ha detto Paolo Serra, Business Development Director, Herzum -  e  questo può essere un percorso in cui Herzum può supportare il Cliente, sia per l’esperienza internazionale acquisita su tante tipologie di clienti, sia tecnologicamente parlando. Le soluzioni tecnologiche di machine learning implementate nel contact center devono poter parlare con i sistemi aziendali per poter offrire in un intervallo di tempo limitato, tutte le informazioni a disposizione dell’azienda per ottimizzare la risposta. Dare la possibilità ai diversi team aziendali di accedere velocemente alle informazioni ed essere operativi istantaneamente, offre la possibilità di essere efficaci verso i propri clienti. Creare un ecosistema aziendale di dati e processi automatizzati e non, è  alla base di questa efficacia.”

Un Brand dunque che vuole essere sempre più “vicino” al Cliente, per poter offrire esperienze customizzate e risposte sempre più pertinenti ed efficaci. Tutto ciò è reso possibile dall’innovazione  tecnologica di BOT di ultima generazione e dai numerosi touchpoint disponibili, che però devono essere allineati e coerenti per poter garantire esperienze distintive ed impattanti. Integrazione è la keyworld che caratterizza i modelli di servizio più efficienti, oggi in continua relazione con tutti i processi aziendali, abbattendo i silos interni, per ottenere collaborazioni e condivisioni informative sempre più ampie, così come gli insight più rilevanti per la costruzione di brand experience ingaggianti e distintive.



Kantar TNS è una delle agenzie di ricerche leader nel mondo, con esperti in più di 80 Paesi. Offriamo insight concreti ed azionabili che supportino le aziende in processi decisionali d’impatto focalizzati sulla crescita dei brand. Attraverso specifiche expertise nell’innovazione, nell’area del brand e della comunicazione, shopper activation e customer relationship, aiutiamo i nostri Clienti ad identificare, ottimizzare e stimolare l’attivazione nei “momenti chiave” per la crescita del loro business. 

Le nostre competenze sono integrate, per creare una visione unificata del comportamento delle persone. Grazie alla profonda esperienza nella comprensione degli individui, lavoriamo con le aziende per individuare i “momenti”, che, apparentemente ordinari, possono nascondere occasioni di crescita straordinaria.

Siamo parte di Kantar, gruppo di riferimento nell’ area dell’ insight, nella consulenza e nel data management. Parte del gruppo WPP, i suoi servizi sono utilizzati da oltre la metà delle aziende di Fortune Top 500. Per ulteriori informazioni: www.tns-global.it 

Chorally
La prima piattaforma che permette di integrare Agenti, BOT e crowdsourcing all’interno dei processi di customer service senza software di terze parti, Il valore aggiunto nella scelta di Chorally per la creazione e gestione di un customer care ibrido consiste nel fatto che l’integrazione di messaging, ML, CRM con BOT di terze parti, o addirittura con BOT “home made”, è un flusso senza sbavature, senza colli di bottiglia, senza frizioni.

Una piattaforma data driven come Chorally, infatti, è capace di comprendere quando l’ingaggio di un BOT è preferibile e quando, invece, un umano può gestire un caso offlimit per un BOT, per tematica o per necessità di relazione, che rimane il centro della customer experience.

HERZUM è un international consulting group sempre in prima linea per proporre ed imprementare le migliori pratiche di Agile,  DevOps, l'adozione di tecnologie innovative, e per aiutarvi ad adottare gli approcci più moderni di Portfolio Management.

Da oltre 16 anni abbiamo aiutato i nostri clienti con l'adozione di "agile in the large",  nello "scaling" attraverso l'approccio Agile dei progetti, organizzazioni IT, e nella strategia aziendale per il successo aziendale.

Herzum è uno dei pochi Atlassian Platinum Solution Partner, uno dei piu grandi rivenditori Atrassian nel mondo e un'autorità conosciuta della suite Atlassian che prevede strumenti di collaborazione, di gestione e di sviluppo. Abbiamo sviluppato e continuiamo a sviluppare Atlassian add-on per migliorare il vostro utilizzo della suite Atlassian.


*Connected Life è lo studio globale di KANTAR TNS che analizza le abitudini e i comportamenti di 70.000 utenti di internet fra i 16 ed i 65 anni, di 57 paesi nel mondo. Con l’obiettivo di guidare le grandi sfide per gli specialisti del marketing, evidenzia come la connettività cambi il comportamento delle persone. Lo studio viene svolto osservando approfonditamente i consumatori e le connessioni esistenti tra loro, fornendo la guida strategica necessaria per tenere, coinvolgere e influenzare le persone che contano per il processo di crescita dei brand. La ricerca è effettuata online tra Giugno e Settembre 2016. E’ stato misurato l’utilizzo di Instagram e Snapchat su utenti che li utilizzano regolarmente (su base giornaliera, settimanale, mensile, o anche meno frequentemente). Per ulteriori informazioni, sulla metodologia e sui contenuti, contattate gabriella.bergaglio@tnsglobal.com o visitate il sito connectedlife.tnsglobal.com

**Fonte: Global data benchmark Kantar TNS.


IL CONVEGNO ANNUALE DI RETE IRENE SI CONCLUDE CON SUCCESSO E CON UNA DICHIARATA APERTURA DA PARTE DI REGIONE LOMBARDIA

Si è tenuto il 30 marzo presso la sede del Sole 24 Ore di Milano il convegno "DIRE, FARE, RIQUALIFICARE",
indetto da Rete IRENE per approfondire le tematiche legate alla riqualificazione energetica con tutti gli attori coinvolti


Si è tenuto il 30 marzo scorso, presso la sede de Il Sole 24 Ore, il convegno annuale di Rete IRENE "DIRE, FARE, RIQUALIFICARE: Grandi opportunità e vincoli per realizzare gli interventi di Riqualificazione": un successo annunciato dall'ondata di iscrizioni registrate nelle ultime due settimane (oltre 650 adesioni). 

La tematica al centro del convegno, la Riqualificazione Energetica degli edifici, è state declinata sotto diversi aspetti approfonditi dai tanti relatori che hanno preso parola nel corso del pomeriggio. 

Momento clou del convegno, è stata senza dubbio la dichiarata apertura di Regione Lombardia nel creare un tavolo di confronto con Rete IRENE finalizzato a pianificare la migliore strategia per sviluppare la tematica della Riqualificazione Energetica così importante per il territorio e il patrimonio immobiliare lombardo.

L'evento, moderato da Maurizio Melisgiornalista scientifico del Sole 24 Ore, si è aperto con Pierfrancesco Maran - Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura che ha sottolineato il caso drammatico vissuto dalla città di Milano in termini di inquinamento dell'aria, posizionata tra le peggiori città a livello europeo. 

L'Assessore ha evidenziato l'importanza di fare rete affinché i piani proposti possano funzionare realmente: senza il contributo di ogni singola parte sarà sempre impossibile realizzare un reale e concreto cambiamento. 

Ha preso poi parola Barbara Meggetto – Presidente di Legambiente Lombardia che ha sottolineato  come la partecipazione di Legambiente al convegno promosso da Rete IRENE abbia avuto l'obiettivo di confrontarsi con la dimensione privata dell'abitare, per favorire processi di rinnovamento edilizio volti a rendere le case più confortevoli e più efficienti. 

La politica ha certamente il dovere di promuovere servizi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma la lotta al cambiamento climatico parte innanzitutto dalla consapevolezza che anche l'azione del singolo ha effetti sull'ambiente circostante. 

«Dobbiamo e possiamo essere in grado di rispondere alla sfida della riduzione dell'inquinamento dell'aria e delle emissioni di carbonio derivanti non solo dai mezzi di trasporto, ma anche dagli edifici – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente LombardiaLa sfida parte già dalle case in cui viviamo, perché il nostro sia un abitare più consapevole e proattivo». 

Manuel CastoldiPresidente di Rete IRENE ha invece voluto presentare un bilancio di ciò che è accaduto ad un anno e mezzo dall'entrata in vigore dei Decreti sui Requisiti Minimi, ponendo l'attenzione su un dato significativo: il valore potenziale del mercato della Riqualificazione Energetica per la Lombardia si attesta oltre i 40 miliardi di euro

"Sicuramente oggi il fatto che la Riqualificazione sia una reale opportunità è una certezza indiscutibile e le speranze sono tante alla luce dello straordinario sconvolgimento dato dalle novità del mercato, che è stato stravolto da tante riforme influendo sulla nostra quotidianità e imponendo un cambiamento nelle nostre azioni al fine di adeguarci a quanto richiesto dal legislatore, operando su quel patrimonio edilizio che figura come il maggior imputato nell'inquinamento atmosferico. Tuttavia alcuni dubbi rimangono e sono per lo più assimilabili alla consapevolezza che non si è ancora entrati nella giusta modalità per fare realmente il tanto atteso e sognato cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno" – ha dichiarato il Presidente di Rete IRENE aggiungendo rivolto alla platea – "Dal 30 luglio 2015 al 12 gennaio 2017 la regione Lombardia ha posto dei vincoli e dei paletti a volte risultati insormontabili, risolti in parte grazie alle solleciti, non solo di Rete IRENE ma di tanti altri attori coinvolti. Oggi manca solo l'ultimo passo: chiediamo che si trovi una forma di correzione del calcolo delle «U limite» e della loro verifica relativa alle pareti verticali opache degli interventi di Riqualificazione; lo chiediamo dalla posizione di chi è immerso ogni giorno nelle problematiche pratiche che si riscontrano sugli edifici esistenti, a nome di tutti i professionisti che quotidianamente si scontrano con questo problema di difficile soluzione".

Dopo l'intervento di Manuel Castoldi hanno preso parola Valeria Erba, Presidente di ANIT che si è concentrata sul Decreto 2456 del 08/03/2017, oggi il riferimento per l'efficienza energetica in Lombardia, approfondendo le modalità di applicazione dei requisiti e fornendo una spiegazione esaustiva su come affrontare il quadro normativo con un confronto con i decreti nazionali (D.M. 26.06.2015). 

Successivamente è intervenuto Fabio Bonalumi, consigliere del Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati delle Province di Milano e Lodi che ha sottolineato come: "I provvedimenti sono spesso troppo ambiziosi e generano un'inefficace gestione dell'obiettivo, con il rischio concreto di non coglierlo; le norme sono sempre più ricche di formule, spesso di difficile comprensione, che rischiano di farle diventare uno strumento di analisi o di studio e non di lavoro. Questa complessità genera dipendenza dai programmi di calcolo: strumenti preziosi e necessari, ma da impiegare con cura, scegliendo con attenzione i dati di input e esaminando con attento spirito critico i risultati. Se da un lato i tecnici devono impegnarsi nell'aumentare le proprie conoscenze e, in generale, migliorare per rispondere a nuovi ambiziosi obiettivi, dall'altro è auspicabile un processo di semplificazione delle norme, abbinato a una maggiore attenzione al contesto al quale dovranno essere applicate, soprattutto se riferito a ciò che è esistente".

Il culmine del convegno, come già detto, si è raggiunto con l'intervento di Armando De Crinito, Direttore Generale Vicario Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia che oltre ad aver accolto positivamente la proposta lanciata da Manuel Castoldi in merito all'apertura di un tavolo operativo di lavoro affinché ci sia una reale sollecitazione al cambiamento indirizzata ai vertici del sistema, ha confermato pubblicamente l'autorevolezza di Rete IRENE sul campo riconoscendo questo network di aziende come un interlocutore primario in tema di Riqualificazione Energetica, con il quale poter intraprendere un dialogo costruttivo al fine di individuare i possibili percorsi per dare impulsi alla Riqualificazione Energetica.

Il pomeriggio è proseguito con Claudia Peduto, Responsabile U.C.R.Edil del Comune di Milano che ha presentato le modalità con cui il Comune assolve al suo ruolo di vigilanza e controllo sulle pratiche edilizie presentate dai Progettisti e Franco Casarano dello Studio LS Lexjus Sinacta che ha evidenziato le responsabilità dei professionisti e degli amministratori nella manutenzione degli edifici rispetto ai vincoli normativi, laddove la riqualificazione viene riconosciuta come un obbligo. 

È stato poi il turno di due Architetti progettisti, Michele Bedetta e Antonello Bortoluzzi, che hanno presentato due case history portate avanti con Rete IRENE, rispettivamente quella di Via Zurigo e di Viale Zara 58. Due interventi che hanno mostrato concretamente la sfida che i progettisti affrontano nel modificare un edificio per renderlo più performante sia nell'efficienza che nell'estetica.

Altro intervento è stato quello portato da Salvatore CorrealePresidente di CIDIMM che ha presentato il modello di valorizzazione degli edifici che, partendo da una prima fase diagnostica, porta ad un successivo processo di manutenzione e una conseguente riqualificazione dell'immobile. 

Se già Salvatore Correale nella sua presentazione ha riportato riferimenti concreti al tema degli incentivi, il tema finanziario è stato presentato a tutto campo da Giovanni GrimaldiPresidente We Unit che ha presentato un quadro generale sulle diverse soluzioni finanziarie a supporto dell'investimento nella Riqualificazione Energetica degli edifici, perfezionate e proposte in collaborazione con Rete IRENE, sottolineandone i vantaggi per i condòmini, per gli amministratori e per l'impresa.

Ultimo intervento della giornata, ma certamente non per importanza, è stato quello di Mario TramontinManager di Rete IRENE che dopo un approfondimento su quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2017, ha prestato particolare attenzione al tema della cessione del credito fiscale e alla differenza tra riqualificazione e manutenzione straordinaria con la presentazione di esempi concreti realizzati da Rete IRENE nel corso di questi anni. L'evento "DIRE, FARE, RIQUALIFICARE" si è concluso con un aperitivo divenuto luogo ideale di confronto e discussione e con l'auspicio di vedere questo momento annuale come un punto di partenza per avviare il cambiamento necessario.

Il convegno organizzato da Rete IRENE ha ricevuto il patrocinio di: Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, ANAPI (Associazione Nazionale Amministratori Professionisti di Immobili), ANAPIC (Associazione Nazionale Amministratori Professionisti Immobili e Condomini), Regione Lombardia, Comune di Milano, Legambiente Lombardia, Ordine degli Ingegneri di Milano, Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati delle Provincie di Milano e Lodi e Fondazione Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Milano

Partner del convegno sono stati: WeUnit Impresa, Caparol, Ivas, L'Isolante, DELOS, GENESI by Somain, Hoval, Neopor e Cortexa.

LifeGate: Terzo Osservatorio Nazionale sullo stile di vita Sostenibile

A due anni da EXPO Milano 2015 la sostenibilità si consolida come priorità
per il 59% degli italiani

LifeGate ha presentato a Milano
il 3º Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile
·   Per 29,7 milioni di italiani la sostenibilità orienta comportamenti e scelte quotidiane: dall'acquisto di prodotti per la casa all'alimentazione, dalla mobilità al turismo sostenibile, agli investimenti finanziari.
·   Stabile a 2 anni da EXPO 2015 la padronanza dei concetti associati alla sostenibilità nel 27% della popolazione adulta, con specifiche competenze acquisite nel campo delle energie rinnovabili.
·   Il 93% degli italiani ritiene che investire nelle fonti energetiche rinnovabili sia prioritario e potrebbe dare nuovo impulso all'economia.

Milano 30 marzo 2017 - LifeGate ha presentato oggi a Milano il terzo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, realizzato in collaborazione con l'istituto di ricerca Eumetra Monterosa e commentato sui social grazie all'hashtag #ONS17.

Patrocinata dalla Commissione Europea e sostenuta da Best Western, Ricola, Unipol Gruppo, Vaillant e Lavazza, l'indagine fotografa per il terzo anno consecutivo l'interesse e la percezione della sostenibilità degli italiani attraverso l'analisi del livello di conoscenza, l'atteggiamento e i comportamenti di consumo e di acquisto della popolazione adulta. Quest'anno, inoltre, il contributo analitico e di conoscenza dell'Osservatorio è stato ulteriormente arricchito con un focus specifico sul turismo sostenibile in considerazione del fatto che il 2017 è l'anno internazionale dedicato a questo segmento del mercato.

La "coda lunga" di EXPO 2015
La terza edizione dell'Osservatorio era attesa con curiosità e interesse per valutare l'evolversi dell'approccio degli italiani alla sostenibilità una volta "virtualmente" esauriti gli effetti dell'Esposizione.

"È positivo notare che gli sforzi che sono stati fatti per promuovere i temi della sostenibilità hanno portato a consolidare la propensione verso uno stile di vita più consapevole" - sottolinea Enea Roveda, CEO di LifeGate. "Emergono anche chiari segnali della volontà di ognuno di costruire un futuro migliore, più equo e che dia il giusto valore alle risorse disponibili, come dimostra, l'attenzione all'energia rinnovabile .

Secondo l'indagine per  29,7 milioni di italiani  (59% della popolazione adulta) la sostenibilità appassiona e interessa, ma soprattutto orienta i comportamenti e tutte le scelte quotidiane. Resta sostanzialmente stabile al 27% la quota di italiani che dimostra un alto livello di conoscenza dei temi soprattutto tra gli uomini dai 18 e i 44 anni, in possesso di un titolo di studio medio-superiore o laurea, liberi professionisti, quadri, manager e studenti che risiedono in prevalenza nelle grandi aree urbane. Il tema, invece, coinvolge e appassiona maggiormente le donne di età compresa tra 18 e 34 anni, diplomate o laureate, studentesse, docenti o impiegate, residenti in grandi città.

"Il quadro d'insieme induce a ritenere che se si deve parlare di coda lunga per EXPO 2015, questa si stia manifestando in termini di consolidamento della sostenibilità" - ha spiegato Renato Mannheimer di Eumetra Monterosa. "A due anni dall'Esposizione, infatti, è dimostrato come, quando si parla di sostenibilità, i concetti veicolati hanno avuto modo di essere fatti propri e trasferiti nella pratica quotidiana."

Sostenibilità: le priorità secondo gli italiani
Gli italiani mostrano di avere le idee chiare su quali aspetti della sostenibilità meritino la priorità. In cima alla lista, con il 90% dei consensi, figurano gli investimenti nelle fonti di energia rinnovabili. A livello di tendenze l'indicazione si fa ancora più esplicita: il 93% degli italiani sposa l'idea che investire nelle rinnovabili sia utile sia per non dipendere da fonti fossili sia come stimolo all'economia nazionale.

Comportamenti di consumo e di acquisto
Gli italiani praticano la sostenibilità soprattutto tra le mura domestiche. Il 62%, infatti, dichiara di adottare comportamenti e consumi sostenibili nella gestione della casa. In particolare, il 71% della popolazione effettua la raccolta differenziata e il 53% utilizza elettrodomestici a basso consumo energetico.
Il 19% degli italiani, inoltre, è sostenibile anche a tavola, con il 37% che rifiuta gli OGM, il 27% che privilegia i prodotti "km zero" e il 20% che consuma alimenti biologici.  
La sostenibilità arriva a orientare anche l'ambito della gestione dei risparmi: a parità di rendimento, infatti, l'86% degli italiani preferirebbe investire in prodotti finanziari che propongano obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il 62% è disposto a spendere di più per prodotti destinati alla casa come l'illuminazione a LED (80%) e gli elettrodomestici a basso consumo (76%). Il 31% accetterebbe di pagare un sovrapprezzo in bolletta pur di garantirsi la fornitura di energia rinnovabile.

Turismo sostenibile
L'Indagine riporta segnali di crescita nell'ambito del turismo sostenibile segnalando come circa 9,6 milioni di italiani (19%) ne conoscano il significato. Inoltre, 3,5 milioni di italiani acquisterebbero una vacanza sostenibile anche pagandola di più rispetto a un pacchetto turistico "standard" e 2 milioni già oggi organizzano vacanze sostenibili. Si tratta di numeri che lasciano ben sperare nell'anno internazionale del turismo sostenibile.

giovedì 30 marzo 2017

Rapporto di Sostenibilità HEINEKEN Italia 2016





Energie rinnovabili e consumo responsabile al centro

Dal 2010 ridotte le emissioni di CO2 in produzione del 56% e di acqua del 39.4%.
Installato sui tetti del birrificio di Massafra (TA) il più grande impianto per numero di pannelli solari ed energia fotovoltaica generata.
Lanciate due campagne globali per promuovere il consumo responsabile.

Milano, 30 marzo 2017. Pubblicato il Rapporto di Sostenibilità HEINEKEN Italia relativo all'anno 2016: la produzione a basso impatto, con investimenti specifici nelle energie rinnovabili, l'attenzione per le persone e la promozione del consumo responsabile sono state le priorità per l'azienda e costituiscono il cuore del piano di sostenibilità globale Brewing a Better World lanciato nel 2010.

Nel corso di questi sette anni sono stati raggiunti importanti risultati da HEINEKEN Italia:
Riduzione delle emissioni di CO2 in produzione del 56% (dal 2010)Diminuzione dell'impiego di acqua in produzione del 39,4% (dal 2010)- HEINEKEN Italia è stata riconosciuta come eccellenza mondiale per quanto riguarda il fotovoltaico: nel 2017 il birrificio di Massafra è il primo al mondo per pannelli solari installati ed energia fotovoltaica generata- Investito l'11,4% del budget advertising del brand Heineken® in campagne dedicate alla promozione del consumo responsabile
Ridotto il numero di incidenti del 46% rispetto al 2015, da 24 a 13; circa 7.000 le ore investite in formazione dedicata alla sicurezza nell'ultimo anno.



"La sostenibilità rappresenta una priorità per HEINEKEN ed è imprescindibile per il futuro dell'azienda. Diminuire ulteriormente le emissioni di CO2, ridurre il consumo idrico nella fase di produzione, occuparsi della sicurezza delle persone con cui lavoriamo e avere un impatto positivo sulle comunità dove siamo presenti, oltre a promuovere attivamente il consumo responsabile, sono le fondamenta su cui stiamo continuando a costruire il nostro percorso di crescita. Quale azienda leader nel settore, riteniamo di avere una responsabilità nei confronti dei nostri dipendenti, consumatori e clienti e siamo orgogliosi di poter essere un modello virtuoso".  
Commenta Soren Hagh, amministratore delegato HEINEKEN Italia.
Il 2016 è stato un anno importante per quanto riguarda gli investimenti mirati a garantire una produzione sostenibile e a basso impatto. Investimenti significativi sono stati destinati nell'area delle energie rinnovabili, in particolare nel fotovoltaico. 

Con l'istallazione di nuovi pannelli solari, il birrificio di Massafra è il primo al mondo per capacità produttiva e pannelli solari installati (sono 13.000), un'eccellenza riconosciuta a livello globale (classifica Solar Plaza delle Top 50 Solar Beer Breweries)

Dopo Birra Moretti Baffo D'Oro, la prima del Gruppo, a livello italiano e globale, a essere prodotta con energia rinnovabile equivalente derivante dai pannelli solari seguono nel 2016 altre due birre "fatta con il sole": Birra Moretti La Rossa e Birra Moretti Doppio Malto, con la certificazione di Certiquality che ne attesta la produzione con energia rinnovabile equivalente derivante da pannelli solari.

Produzione a basso impatto e rispetto dell'ambiente sono affiancati da un'attenzione costante volta a garantire la sicurezza e la salute delle persone. Nel 2016 sono state investite circa 7.000 ore in formazione, dedicate, nello specifico, alla prevenzione e alla sicurezza. Il numero degli infortuni, rispetto all'anno precedente, è diminuito del 46%.

Un altro pilastro del programma di sostenibilità dell'azienda riguarda la promozione del consumo responsabile. Nel 2016 è stato investito l'11,4% del budget advertising del brand Heineken® in campagne dedicate: a gennaio "Moderate Drinkers Wanted", che ha visto le donne diventare protagoniste attive nell'invito alla moderazione, e a settembre "When You Drive Never Drink", messaggio lanciato in occasione della partnership con Formula 1 e arricchito dalla presenza di Sir Jackie Stewart come testimonial per sottolineare l'importanza di non bere quando ci si appresta alla guida. 

Numerose anche le attività di coinvolgimento dirette sul territorio insieme a partner, tra cui quella condotta in collaborazione con ALA Milano Onlus durante il Gran Premio Heineken® d'Italia.

 "Il consumo responsabile è una parte fondamentale del piano di sostenibilità HEINEKEN e un pilastro della nostra cultura aziendale. Riteniamo importante sensibilizzare le persone a un consumo moderato e lo facciamo attraverso lo sviluppo di campagne che rendano questo approccio aspirazionale, facendo leva su valori e comportamenti che sono già parte della cultura italiana. In questo contesto, nel 2016 abbiamo sviluppato una nuova piattaforma di comunicazione, la F1, seguita da una campagna dedicata "When You Drive Never Drink" volta a trasmettere un messaggio inequivocabile, ossia di non assumere alcolici quando ci si appresta a guidare."  Commenta Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali di HEINEKEN Italia.

Brewing a Better World
Brewing a Better World è il piano integrato a livello globale di Sostenibilità lanciato nel 2010 da HEINEKEN con obiettivi a 10 anni, che coinvolge tutte le funzioni d'azienda: dall'approvvigionamento delle materie prime alla produzione, dalla distribuzione al sostegno delle comunità locali. Per HEINEKEN "essere sostenibili" non significa solo rispettare l'ambiente e le persone ma anche, nella specificità del proprio business, determinare cambiamenti positivi nella società promuovendo il consumo responsabile.


Rapporto di Sostenibilità HEINEKEN Italia 2016 - Approfondimenti
Tutela delle risorse idriche
L'acqua è una risorsa essenziale per la birra: è l'ingrediente principale dal punto di vista quantitativo, che la compone fino al 95%, oltre a essere fondamentale nelle fasi del ciclo produttivo.

Una risorsa preziosa ma non inesauribile, che HEINEKEN utilizza in modo responsabile, evitando ogni spreco e implementando sistemi volti a ridurne e ottimizzarne il consumo.
Nell'ambito del piano di sostenibilità globale Brewing e Better Word, dal 2010 sono stati messi in atto diversi miglioramenti al fine di garantire una tutela e un utilizzo ottimale delle risorse idriche. Nel 2015 il birrificio di Massafra ha implementato un sistema in grado di ridurre la quantità di scarico. I birrifici di Comun Nuovo (BG) e Pollein (AO) hanno investito in condensatori evaporativi in grado di riciclare l'acqua utilizzata negli impianti di refrigerazione.

Nel 2016 gli investimenti in quest'area hanno portato a un ulteriore consistente risparmio idrico e all'utilizzo di 4,3 ettolitri di acqua per ogni ettolitro di birra prodotto. Dal 2010 complessivamente c'è stata una riduzione dei consumi idrici del 39.4%.

Produzione a basso impatto
Riduzione delle emissioni di CO2 Gli investimenti per una produzione a basso impatto hanno ulteriormente migliorato gli importanti risultati raggiunti dall'azienda negli ultimi anni. 

Dal 2010 HEINEKEN Italia ha ridotto di oltre il 56% la quantità di CO2 legata alla produzione emessa in atmosfera. Per ogni ettolitro di birra prodotta nel 2016 le emissioni di CO2 sono state pari a 4 kg.

Ulteriore riduzione delle emissioni di CO2 anche nelle fasi legate alla distribuzione, con una diminuzione del 3.4% dal 2010.

Energie rinnovabili Il Gruppo HEINEKEN è un caso di eccellenza a livello globale per quanto riguarda i processi produttivi che sfruttano l'energia solare.

Il 2016 è stato per l'azienda un anno di importanti investimenti e traguardi raggiunti nell'ambito delle energie rinnovabili, in particolare in Italia.

Con 13.000 pannelli complessivi e un'estensione di oltre 51.000 mq, l'impianto installato da Solar Access sul birrificio di Massafra è in grado di generare a pieno regime 4,42 GWh di energia elettrica all'anno, con un abbattimento delle emissioni di oltre 1.700 tonnellate di CO2. 

Grazie al nuovo sistema, circa il 20% del fabbisogno energetico del birrificio di Massafra sarà supportato dalla produzione energetica dei propri pannelli.

Oggi il parco fotovoltaico complessivo di HEINEKEN Italia (che interessa i birrifici di Comun Nuovo e Massafra) è di 16.984 pannelli solari, in grado di produrre a pieno regime ogni anno 5,52 GW/h di energia, con una riduzione annua di 2.191 tonnellate di CO2.

Grazie all'impegno nell'uso di energia fotovoltaica e alla produzione della prima birra in Italia "fatta con il sole", HEINEKEN Italia è stata segnalata tra le 10 aziende italiane che si sono distinte nella categoria "Energie da Fonti Rinnovabili" nell'ambito dell'ottava edizione del Premio Sviluppo Sostenibile 2016. 

Il Premio, cui è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica, è promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Ecomondo-Rimini Fiera, con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente.

HEINEKEN e le birre "fatte con il sole"Birra Moretti Baffo d'Oro è stata una delle prime birre del Gruppo, a livello globale, a essere prodotta con energia rinnovabile equivalente derivante dai pannelli solari. Nel 2016 la certificazione "Brewed By The Sun" è stata estesa ad altre due referenze della famiglia: Birra Moretti La Rossa e Birra Moretti Doppio Malto.

Packaging e refrigerazione sostenibile
Anche il packaging viene studiato in modo da essere sempre più sostenibile. Grazie agli investimenti e al lavoro di ricerca, nel 2016 HEINEKEN Italia ha ricevuto un riconoscimento nell'ambito del "Bando CONAI per la prevenzione - Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi", per aver riprogettato l'intero sistema di imballo per la birra Heineken® da 33 cl. 

La bottiglia è stata alleggerita, favorendo una riduzione di materia prima utilizzata pari al 7%. Inoltre, è stata ridotta la grammatura del cartone multipack, con una riduzione del peso pari all'11%.

Per Birra Moretti, il confezionamento delle unità di vendita di Birra Moretti Zero da 33 cl, HEINEKEN Italia ha utilizzato un wrap around in cartone ondulato. Le dimensioni dell'imballo sono state ridotte agendo sulle alette laterali favorendo un risparmio di materia prima pari al 9%.

Un'importante azione ha coinvolto anche i punti di consumo. Nel 2016 sono stati installati 2.676 refrigeratori ecologici con un incremento di oltre il 57% rispetto al 2015.

Promozione del consumo responsabile
In quanto azienda birraria leader, HEINEKEN è promotore del consumo moderato e responsabile. Continua a essere pioniera della comunicazione del consumo responsabile a livello globale e nazionale, investendo ogni anno in campagne e progetti volti alla sensibilizzazione di questo importante tema.

Nel 2016 l'11.4% del budget advertising del brand Heineken® è stato destinato a campagne di sensibilizzazione dedicate alla promozione del consumo responsabile, sono state lanciate due campagne dedicate: a gennaio "Moderate Drinkers Wanted", che mette per la prima volta al centro le donne come protagoniste attive della responsabilizzazione, con l'obiettivo di supportare e rafforzare il nuove trend globale della moderazione. 

A settembre, durante il Gran Premio di Italia, Heineken® ha lanciato la campagna "When You Drive Never Drink" con protagonista Sir Jackie Stewart, per sottolineare, proprio nel contesto della Formula 1, l'importanza di non mettersi mai alla guida dopo aver bevuto.
Nel corso dell'anno sono state, inoltre, realizzate diverse attività di contatto diretto sul territorio. 

Durante il Gran Premio Heineken® d'Italia, in collaborazione con ALA Milano Onlus, è stato misurato l'impatto dell'iniziativa di sensibilizzazione e il comportamento delle persone nei confronti del consumo dell'alcol, con il coinvolgimento di oltre 1.300 visitatori.

In occasione del Festival della sharing economy "Io Condivido", promosso e organizzato da Altroconsumo, HEINEKEN Italia ha partecipato con una tavola rotonda incentrata sul suo impegno quindicennale per la promozione del consumo responsabile: in tutto sono stati distribuiti 3.000 flyer relativi alla campagna "When You Drive Never Drink".

Durante il Festival musicale "Mondo Ichnusa" in Sardegna, sono stati distribuiti oltre 2.000 etilometri nell'ambito della campagna "Chi buffasa non andasa" (= "Chi beve non va da nessuna parte") lanciata da Birra Ichnusa e Movimento Consumatori, associazione senza scopo di lucro che tutela i diritti dei consumatori. I partecipanti, inoltre, hanno indossato gli speciali occhiali alcovista simulando un percorso di guida in stato di ebbrezza.


Il Gruppo HEINEKEN  opera nel settore della birra ed è presente in più di 70 Paesi nel mondo con 167 stabilimenti e oltre 73.000 dipendenti.
HEINEKEN produce birra in Italia da oltre 40 anni, è presente sul territorio con i 4 birrifici di Comun Nuovo (BG), Assemini (CA), Massafra (TA) e Pollein (AO) e con un network distributivo - Partesa - specializzato nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca che opera con 46 centri logistici. Nel nostro Paese il Gruppo comprende anche Dibevit Import, una società attiva nell'importazione e nella distribuzione di birre speciali da tutto il mondo.
Con più di 2.000 dipendenti, HEINEKEN è oggi il primo produttore di birra nel nostro Paese, dove produce e commercializza 5,5 milioni di ettolitri di birra, investendo in innovazione e sviluppo.
Attraverso il piano "Brewing a Better World" HEINEKEN integra la Sostenibilità al business, creando valore per l'azienda, la società e l'intero pianeta.

mercoledì 29 marzo 2017

RAEE. La gestione dei rifiuti tecnologici: dal 2018 nuovi obblighi ambientali per le imprese del settore elettrico ed elettronico

Dal prossimo anno, l'applicazione della normativa RAEE imposta dal D.Lgs. 49/2014 verrà estesa a una gamma più ampia di apparecchiature elettriche ed elettroniche e, di conseguenza, un numero maggiore di produttori saranno obbligati a sostenere i costi della raccolta differenziata e del recupero dei rifiuti tecnologici. 

Inoltre, si amplierà la responsabilità anche dei negozianti che dovranno garantire il ritiro gratuito di un maggior numero di tipologie di prodotti superati o non funzionanti.

Al fine di fornire alle Aziende le indicazioni utili per gestire in modo corretto il fine vita dei prodotti, le Associazioni imprenditoriali danno il via a una serie di incontri con esperti del settore - nelle città di Pordenone, Padova e Bergamo - che analizzeranno i punti salienti della normativa e gli obblighi per i produttori coinvolti dal D.Lgs. 49/2014. 

supporto operativo delle Aziendeil Sistema Collettivo ERP Italia esporrà i criteri da utilizzare per la corretta gestione del rifiuto.

Ad aprire gli appuntamenti con l'approfondimento relativo ai nuovi obblighi ambientali, sarà Pordenone, in programma venerdì 31 marzo, dalle 9.30 alle 13.00, presso la Sala Convegni di Unindustria Pordenone, organizzato insieme ad Ascom Confcommercio e all'Unione Artigiani Confartigianato

A seguire Padova e Bergamo.

Ulteriori informazioni e dettagli nel comunicato stampa integrale allegato, che è possibile visionare anche al seguente link:


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martedì 28 marzo 2017

Ferrovie, Legambiente chiede tempi certi per la riapertura delle linee piemontesi sospese

"Cambiare le priorità infrastrutturali è un'urgenza. 
La Regione investa sui treni pendolari, nell'interesse dei cittadini e con vantaggi non solo in termini ambientali ma con ricadute positive sull'occupazione e sul turismo"


Appuntamento questo pomeriggio a bordo del Treno Verde in sosta ad Asti

Sono 165 mila i pendolari piemontesi che ogni giorno prendono il treno per spostarsi per ragioni di lavoro o di studio. Dal 2011 si è assistito a un calo di circa il 9,5%, una diretta conseguenza dei tagli al servizio ferroviario regionale che dal 2010 ad oggi hanno portato alla soppressione di intere linee con un taglio complessivo del servizio pari all'8,4%. Riattivare le tratte ferroviarie piemontesi chiuse, serve innanzitutto per offrire nuovamente un servizio degno di tale nome ai pendolari. 

Ma queste tratte rappresentano anche un importante patrimonio paesaggistico e culturale che merita di essere valorizzato e sono un'opportunità preziosa per avviare e incentivare una riconversione sostenibile all'insegna di un turismo di qualità.

Di questo si parlerà oggi pomeriggio ad Asti in occasione del passaggio del Treno Verde in sosta al binario 1 fino a domani, martedì 28 marzo. All'incontro dal titolo "Ferrovie Unesco: sviluppi della proposta per la riapertura delle linee ferroviarie piemontesi sospese" parteciperanno: Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta; Paolo Milanesio, staff Assessorato regionale ai Trasporti; Giovanni Currado, amministratore delegato di INFRA.TO; Marco De Vecchi, presidente dell'Osservatorio del Paesaggio Astigiano; rappresentanti delle associazioni dei pendolari.

"Chiediamo alla Regione di invertire finalmente il trend negativo degli ultimi anni che ha visto la chiusura di linee importanti, aumenti vertiginosi delle tariffe e un'emorragia di pendolari – afferma Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta –. Occorre aumentare gli investimenti sul trasporto ferroviario pendolare dando tempi certi per la riapertura delle linee tagliate perché puntare sui treni pendolari è nell'interesse dei cittadini, con vantaggi non solo in termini ambientali in una regione che continua a vivere una situazione critica per lo smog, ma anche di attrattività delle nostre città e dei territori, con ricadute positive sull'occupazione e sul turismo".

Per cambiare questa situazione occorre aumentare l'offerta di treni sulle linee, in particolare in quelle urbane più utilizzate dai pendolari e laddove sono stati cancellati o ridotti i collegamenti in questi anni. Regione e Governo centrale devono poi finalmente comprare treni, come succede in tutti gli altri Paesi europei, cambiando le priorità infrastrutturali. 

Nel nostro Paese si è investito e si continua a investire su grandi infrastrutture stradali ed autostradali e sull'alta velocità ferroviaria relegando le risorse residue agli interventi sulle linee ferroviarie regionali. Sono i numeri di coloro che prendono il treno ogni giorno a far capire l'importanza di invertire questo processo: 160 mila passeggeri sulle Frecce, 25 mila su Italo, 40 mila su Intercity, oltre 2 milioni e 800 mila sui treni regionali, 2 milioni e 650 mila sulle metropolitane.

Tra le linee chiuse a seguito dei tagli decisi dalla Regione Piemonte quella di Casale Monferrato, con la linea per Vercelli e quella per Mortara. Fino a pochi anni fa da Casale Monferrato si poteva andare a Vercelli in 18 minuti, con diversi collegamenti diretti al giorno, e si poteva andare a Mortara in 25 minuti, anche qui con diversi collegamenti attraverso una linea diretta. Oggi ci vogliono fino a due ore in entrambe le direttrici perché costretti a cambi. In alternativa ci sono i pullman, comunque più lenti del servizio treni che esisteva fino a pochi anni fa.

"Da tempo, insieme ai sindaci e ad altre associazioni, chiediamo la riapertura delle tratte chiuse, prime fra tutte appunto la Asti – Alba, Asti – Casale e Castagnole – Alessandria – dichiara Angelo Porta, presidente di Legambiente Valtriversa -. Parliamo di linee importanti per i pendolari del basso Piemonte, da alcuni anni tagliati fuori dal circuito regionale del trasporto su ferro. È un'occasione che non possiamo perdere, anche per dare slancio ai territori Unesco delle Langhe e il Monferrato".

A gennaio scorso la Camera dei Deputati ha inoltre approvato in prima lettura il progetto di Legge per l'istituzione di ferrovie turistiche e definisce un primo elenco di tratte ferroviarie da valorizzare. Si tratta di percorsi costruiti tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento che, oltre ad attraversare luoghi ricchi di fascino e di storia, conservano, quasi intatti, importanti elementi di archeologia industriale e ferroviaria, ponti e gallerie ancora in eccellenti condizioni statiche, stazioni e magazzini dall'inconfondibile stile ferroviario italiano: infrastrutture che, in un modo o nell'altro, hanno fatto la storia del nostro Paese e che vanno assolutamente tutelati. Tra queste la ferrovia Ceva-Ormea in Piemonte.


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FINANZIARE LA RIQUALIFICAZIONE PROFONDA DEGLI EDIFICI

Virginio Trivella, coordinatore del Comitato scientifico di Rete Irene, sottolinea l'importanza che ricoprirebbe la facoltà di cedere le detrazioni fiscali anche a banche e intermediari finanziari per i privati impegnati in interventi di deep renovation. 

Perché, se sono realmente così fondamentali, queste tipologie di cessione non sono state fatte rientrate nella legge di Bilancio per il 2017?


Milano, 28 marzo 2017I nuovi incentivi fiscali a favore della riqualificazione energetica dei condomini figurano tra le "Misure per la crescita" indicate nella legge di Bilancio per il 2017 e testimoniano la volontà di promuovere la diffusione di queste attività, ritenute prioritarie. 

Resta però ancora irrisolto il nodo del coinvolgimento della finanza privata a sostegno degli incentivi decennali. Virginio Trivella - coordinatore del Comitato scientifico di Rete Irene, il network di aziende che della riqualificazione profonda degli edifici ha fatto la propria mission, ha deciso di approfondire la tematica della deep renovation conscio dell'importanza che rivestirebbe la possibilità di cedere le detrazioni fiscali alle banche e agli intermediari finanziari istituzionali per promuovere interventi profondi che richiedono molte risorse, di cui spesso i condòmini non dispongono.

Negli ultimi mesi sono state introdotte numerose novità: sono state avviate importanti iniziative per sensibilizzare i cittadini sull'importanza della trasformazione energetica degli edifici; è stato introdotto un nuovo incentivo specifico che indirizza l'attenzione sul miglioramento degli involucri per ridurre i fabbisogni di energia; è stata estesa a tutti la facoltà di cedere le detrazioni fiscali a soggetti capienti, eliminando il timore della gente di non poterne fruire ed è iniziata una seria riflessione sulla necessità di un aggiustamento dei requisiti tecnici obbligatori che, pensati per le nuove costruzioni, in molti casi si adattano con grande fatica alle riqualificazioni degli edifici esistenti, fino a renderle troppo costose e impraticabili.

Ma cosa accade quando si parla di deep renovation? Gli interventi in grado di ridurre anche di tre quarti il dispendio di energia degli edifici, vale a dire quelli che, se realizzati su grande scala, sarebbero in grado di ridurre entro il 2050 i consumi di energia dell'80-95% rispetto al 1990, con un tasso annuo di riqualificazione del 3% degli edifici, implicano investimenti dell'ordine di qualche decina di miliardi di euro per anno. 

Per fare questo occorre anticipare ingenti capitali, in attesa della fruizione degli incentivi decennali e della materializzazione del risparmio energetico generato dalle riqualificazioni

Oggi c'è chi si sta impegnando per ovviare a questa problematica: Rete Irene per esempio ha stipulato alcune convenzioni che consentono ai condomìni di disporre di prestiti decennali a tassi moderati, grazie alla fiducia riposta da alcune banche nella capacità degli interventi di generare risparmio. 

Ma il meccanismo potrebbe essere di gran lunga ottimizzato se, attraverso una modifica legislativa si potesse realizzare una connessione organica tra il meccanismo di incentivazione e gli strumenti di finanziamento, attraverso la cessione delle detrazioni fiscali ai finanziatori

Oggi è possibile cedere le detrazioni avendo in cambio il denaro per pagare gli interventi, ma il problema è che non è possibile cedere le detrazioni alle banche e agli altri intermediari finanziari istituzionali, cioè quei soggetti che sarebbero in grado di offrire le migliori condizioni: questo è un grave difetto del sistema, che non permette di accorciare la filiera, ridurre i costi e migliorare la trasparenza del meccanismo.

Virginio Trivella, coordinatore del Comitato scientifico di Rete Irene, ha approfondito ampiamente la tematica all'interno di un'intervista pubblicata sul sito http://www.reteirene.it/riqualificazione-profonda-degli-edifici/.



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Green Media Lab pedala verso la sostenibilità con le E-Bike premium di Riese & Müller


Milano, 28 marzo 2017 – Green Media Lab è il nuovo partner per le attività di relazioni pubbliche, ufficio stampa e social media strategy di Riese & Müller, tra i top brand a livello internazionale nella produzione di E-Bike di alta gamma e biciclette pieghevoli.

La media relation e digital company milanese avrà il compito di consolidare, attraverso un approccio strategico, la brand awareness sul mercato italiano di Riese & Müller, marchio indissolubilmente legato ai concetti di alta qualità, innovazione e design.

Fondata nel 1992 dagli ingegneri meccanici Markus Riese e Heiko Müller, l'azienda tedesca, nata in un garage di famiglia, si è in poco tempo affermata nel mercato internazionale della bicicletta, sviluppando un'ampia gamma di modelli, sempre ispirati dalla passione e guidati dalle esigenze della nuova mobilità.
Oggi Riese & Müller conta 170 dipendenti nella sede di Weiterstadt, che coordina direttamente lo sviluppo, la produzione e la vendita a livello europeo e globale.

Green Media Lab, siglando la nuova collaborazione con Riese & Müller, rafforza il proprio presidio nel settore della mobilità sostenibile, affine ai valori fondanti dell'azienda e sempre più centrale all'interno della società. L'E-Bike, in particolare, rappresenta un modello ideale per ridurre al minimo l'impatto ambientale, massimizzando efficienza, intelligenza e rapidità degli spostamenti.
RIESE & MÜLLER 
Solo dalla più grande passione nascono capolavori d'ingegneria. Dal 1992 l'azienda tedesca Riese & Müller offre ai suoi clienti soluzioni per una mobilità innovativa, smart e di alta qualità.


GREEN MEDIA LAB
Green Media Lab è una Media Relations & Digital Company che opera nei settori lifestyle, well-being, sport e tecnologia. Presente dal 2012 a Milano e attiva in Europa, USA e Cina, Green Media Lab progetta e sviluppa strategie di comunicazione. 

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