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mercoledì 29 luglio 2009

Ricostruzione Abruzzo a Impatto Zero



RISCOSTRUZIONE IN ABRUZZO

Un villaggio ecosostenibile per la ricostruzione d'Abruzzo.

Emissioni di CO2 compensate con il progetto Impatto Zero® di LifeGate.

Meraviglia Spa e LifeGate Impatto Zero® fianco a fianco per la ricostruzione in Abruzzo

Realizzare un villaggio ecosostenibile e a basso consumo energetico in Abruzzo, compensando le emissioni di CO2 generate dal riscaldamento delle abitazioni stesse per i prossimi 5 anni, attraverso la creazione di di circa 68.000 mq di nuove foreste in Costa Rica e oltre 7.500 mq di nuove foreste in Italia. È questa l'iniziativa che vede Meraviglia Spa e il progetto Impatto Zero® di LifeGate fianco a fianco per la ricostruzione in Abruzzo.

Meraviglia Spa, azienda leader nella costruzione di edifici a basso consumo energetico, si è infatti aggiudicata la commessa per la realizzazione di un villaggio ecosostenibile destinato ad ospitare per i prossimi 5 anni oltre 430 sfollati del sisma in Abruzzo. Il progetto prevede la costruzione di unità abitative nel rispetto delle ultime direttive in materia anti-sismica e dei più elevati standard ambientali (certificazione energetica "Classe A"). Non solo! Grazie all'accordo con LifeGate Impatto Zero®, le emissioni di CO2 generate dal riscaldamento degli stessi appartamenti per i prossimi 5 anni, saranno assorbite attraverso la creazione di nuove foreste in Italia e nel Mondo. Un grande gesto per l'ambiente che permetterà di compensare oltre 370.000 di kg di CO2.

Composto da 6 piastre (1 edificio per ogni piastra), il villaggio sorgerà tra Cese di Preturo (le prime 2 piastre con consegna entro 23 settembre 2009) e a Sant'Antonio all'Aquila (in consegna entro la fine di ottobre 2009).

LifeGate Impatto Zero® e Meraviglia Spa rinnovano la collaborazione nata nel 2007: Meraviglia Spa è infatti la prima azienda di costruzioni in Italia che realizza abitazioni residenziali a basso consumo energetico e a Impatto Zero®. In due anni di collaborazione Meraviglia S.p.A. ha contribuito alla creazione e tutela di oltre 1.700.000 mq di aree verdi, compensando l'impatto ambientale di oltre 400 appartamenti.

Il progetto Impatto Zero® di LifeGate è il primo progetto in Italia che concretizza gli intenti del Protocollo di Kyoto: riduce le emissioni di anidride carbonica e le compensa attraverso la creazione di nuove foreste. Grazie alla collaborazione con Università italiane e straniere, Impatto Zero® calcola le emissioni di CO2 generate da qualsiasi attività, propone delle iniziative per ridurle e compensa le emissioni restanti con la creazione di nuove foreste in Italia e nel Mondo. Un Ente Certificatore garantisce l'intero processo.




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Postato CorrieredelWeb.it L'informazione fuori e dentro la Rete.

MOBILITA'-AMBIENTE. Rapporto Ecopass Milano primo semestre 09


MOBILITA' E AMBIENTE. PUBBLICATO IL RAPPORTO ECOPASS DEI PRIMI 6 MESI DEL 2009

Milano, 29 luglio 2009 - Il Comune di Milano ha pubblicato il rapporto di monitoraggio di Ecopass relativo ai primi 6 mesi del 2009, realizzato con il contributo scientifico dell'Agenzia per la Mobilità, l'Ambiente e il Territorio.

I dati rilevati nel primo semestre 2009 mostrano una riduzione, rispetto al periodo pre-ecopass, degli accessi nell'area Ecopass del 14.4 per cento (rispetto al 13.5 per cento del primo semestre del 2008) pari a circa 23.000 accessi in meno al giorno. Mediamente in area Ecopass entrano 14.400 veicoli in meno al giorno.
Si riduce del 6.8 per cento rispetto al periodo pre-ecopass anche il traffico in tutto il territorio cittadino (rispetto al 4.9 per cento del primo semestre del 2008) .

Il totale dei veicoli entrati in area ecopass nel primo semestre 2009 è di 991.554 di cui 874.499 (pari al 88.2 per cento) adibiti al trasporto persone e 117.055 (11.8 per cento) di tipo commerciale.
Considerando la distribuzione della frequenza degli ingressi - espressa in numero di giorni nei primi sei mesi del 2009 - in cui lo stesso veicolo è entrato nell'area Ecopass, si conferma la forte prevalenza degli ingressi di tipo occasionale sia per le autovetture per il trasporto persone che per i veicoli commerciali. Solo il 3.5 per cento dei veicoli può essere considerato con ingressi di tipo abituale.

Al mese di giugno 2009 la quota complessiva di veicoli soggetti a pagamento in ingresso all'area Ecopass si è ridotta al 16,9 per cento (rispetto al 23.3 per cento del primo semestre 2009).
Ecopass ha un effetto strutturale sulla composizione del parco auto circolante: complessivamente i veicoli soggetti al pagamento (classi 3, 4 e 5) si sono ridotti del 65.3 per cento (pari a 24.864 veicoli in meno al giorno) e i veicoli non soggetti al pagamento (classi 1 e 2) sono aumentati del 18.4 per cento (pari a 9.637 veicoli in più al giorno).

Anche per il primo semestre del 2009 Ecopass ha avuto un effetto positivo sulla velocità dei mezzi di trasporto pubblico con un aumento pari a 7,1 per cento rispetto al periodo pre Ecopass. Per quanto riguarda i passeggeri delle metropolitane con destinazione all'interno dell'area Ecopass c'è stato un aumento del 8,6 per cento pari a circa 22.200 passeggeri in più al giorno.

Rispetto al 2007, si è verificato un significativo calo degli incidenti in area Ecopass durante l'orario di applicazione del provvedimento: tale riduzione è quasi pari al 12 per cento se si considerano gli incidenti totali (621 nel 2009 rispetto ai 703 del 2007) e sale ad oltre il 19 per cento se si considerano i soli incidenti con feriti (321 nel 2009 rispetto ai 436 del 2007).
Nel primo semestre del 2009, rispetto al 2008, gli incidenti con feriti in area Ecopass si sono ridotti del 4.4 per cento rispetto ad un numero maggiore di incidenti totali.

Migliorano anche i dati ambientali nel primo semestre 2009. Le concentrazioni medie di PM10 nell'area Ecopass sono state di 46 ug/m3 (rispetto ai 47ug/m3 del 2008)
In diminuzione anche il numero di superamenti della soglia di 50 ug/m3, con 54 giorni di superamento nei primi sei mesi del 2009 (6 giorni in meno rispetto allo stesso periodo del 2008 ed il migliore risultato conseguito fino ad ora).
Nel 2009 il raggiungimento del 35esimo giorno di superamento del valore limite di 50 ug/m3 è stato il 22 febbraio, due giorni dopo rispetto il 2008 (20 febbraio) un nuovo record per Milano soprattutto se confrontato con gli anni 2002-2007 in cui il raggiungimento del 35esimo giorno è avvenuto tra il 4 e il 15 febbraio.

Da una stima della riduzione delle emissioni da traffico, si deduce che la riduzione media delle emissioni all'interno dell'area Ecopass – attribuibile al provvedimento - nella fascia oraria 7.30-19.30, è stata del 22 per cento per il PM10 allo scarico (rispetto al 19 per cento del 2008).
La riduzione del costo sociale derivante dalla diminuzione delle emissioni di PM10 è di 1.9 milioni di euro. Le emissioni totali di PM10 si sono ridotte del 17 per cento (rispetto al 14 per cento del 2008) .
Le emissioni di ammoniaca si sono ridotte del 44 per cento (rispetto al 37 per cento del 2008), quelle degli ossidi di azoto si sono ridotte del 19 per cento (rispetto all' 11 per cento del 2008) e quelle dell'anidride carbonica del 11 per cento (rispetto al 9 per cento del 2008) .

Gli introiti complessivi derivanti dai titoli attivati dal 1 gennaio 2009 al 30 giugno 2009 sono di circa € 5.881.855 (rispetto ai 7.3999.312 de i primi sei mesi del 2008) integralmente reinvestiti a favore della mobilità sostenibile ed in particolare al potenziamento del trasporto pubblico come da previsioni di bilancio.

Si allega il Bollettino Ecopass





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Postato su MilanoNotizie

ENEA - "WWF: SCELTA OBBLIGATA: O NUCLEARE O RINNOVABILI - NON SI PUO' AVERE LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA"

RAPPORTO ENEA ENERGIA AMBIENTE

WWF: "NON SI PUO' AVERE LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA"

LA SCELTA E' OBBLIGATA: O SI FARA' IL NUCLEARE O LE RINNOVABILI

"Il rapporto dell'Enea sottolinea giustamente l'importanza e la strategicità dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per il nostro Paese, ma allo stesso tempo prova a conciliare la necessità di intensificare gli sforzi in questa direzione con il ritorno al nucleare. Purtroppo queste opzioni sono tra loro inconciliabili e concorrenti. In un momento di recessione e limitatezza di risorse economiche la scelta è, infatti, obbligata: se si decide di investire nel nucleare non si investirà nelle fonti rinnovabili e nell'efficienza. Un conflitto di interessi per certi versi sottolineato dalla stessa mozione recentemente proposta in Senato che contrappone il solare termodinamico al nucleare; l'importanza data a quest'ultima isolerebbe l'Italia ponendola in controtendenza rispetto all'onda della nuova economia cavalcata anche dalla Cina, che ha appena lanciato un massiccio piano di investimenti in fonti rinnovabili, con una forte spinta all'energia solare." E' il commento del WWF Italia al rapporto 'Energia e Ambiente 2008' dell'Enea, presentato oggi a Roma.

Tra le opzioni più importanti in materia di efficienza, l'Italia avrebbe notevoli potenzialità per quanto riguarda la micro cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e termica), ma questa è ostacolata da un sistema di produzione e distribuzione energetico italiano ancora fortemente incentrato sulle grandi centrali termoelettriche e le reti ad alta tensione, una criticità peraltro bene evidenziata oggi anche dallo stesso Corrado Clini, Direttore generale Ricerca ambientale e Sviluppo del Ministero dell'Ambiente. Sulla base di questi presupposti, è ancora più evidente come puntare sul nucleare significhi rafforzare quel modello di grandi impianti di produzione di fatto antitetico all'efficienza energetica e alla generazione distribuita da fonti rinnovabili connesse alle reti intelligenti (smart grid).

L'Italia deve quindi decidere ora su quale modello energetico basare il proprio futuro: quello centralizzato, basato su grandi impianti a combustibili fossili e nucleare - ovvero fonti poco pulite, destinate ad esaurirsi, a costi sempre crescenti anche in termini di sicurezza e non risolvono il problema del cambiamento climatico - oppure quello distribuito, incentrato sull'efficienza energetica, le fonti di energia rinnovabili e le smart grid - tecnologie pulite, sempre più competitive, che rappresentano la svolta sostenibile necessaria per rilanciare l'economia, creare occupazione e affrontare la sfida dei cambiamenti climatici, anche in vista del nuovo accordo globale sul clima che dovrà essere definito a Copenhagen a dicembre.

"L'Italia necessita di una seria pianificazione energetica, che tenga conto delle reali esigenze del Paese e non degli interessi dei grandi produttori di energia – ha dichiarato Stefano Leoni, presidente del WWF Italia - Aspetti economici e tecnologici dovrebbero spingere il nostro Paese a puntare con coraggio su rinnovabili ed efficienza, ponendo in essere quella nuova rivoluzione industriale che alcuni Paesi, come Germania e Spagna, hanno da tempo avviato. Continuando a investire su energie del passato come il nucleare, che non hanno risolto nessuno dei loro problemi, finiremo invece per esserne totalmente tagliati fuori, con gravi conseguenze non solo per l'ambiente ma anche per il rilancio della nostra economia. Lo sviluppo delle fonti di energie rinnovabili diffuse rappresenta per l'Italia una garanzia di autonomia ma anche di democrazia, perché consente ai privati di non sottostare ai condizionamenti dei grandi produttori."

Ufficio Stampa WWF Italia, 06 84497377, 265, 213 www.wwf.it/stampa

GE Clear Solutions-Astrazeneca: flotta piu' ecologica

Grazie a GE Clear Solutions la flotta di Astrazeneca diventa più ecologica


AstraZeneca, azienda farmaceutica leader a livello mondiale nelle aree terapeutiche gastrointestinale, cardiovascolare, neuroscienze, respiratoria, oncologica e degli antinfettivi, riduce le emissioni di CO2 del proprio parco auto grazie a Clear Solutions, l'innovativo servizio di GE Capital Solutions, divisione della General Electric specializzata nel noleggio a lungo termine.

La sinergia tra AstraZeneca e GE ha consentito di individuare un metodo attendibile per misurare e ridurre le emissioni di CO2, attraverso l'inserimento in flotta di veicoli con credenziali ecologiche che migliorano la sicurezza delle auto, riscuotendo il pieno gradimento del responsabile della gestione flotte e degli utilizzatori.

La nuova car policy, disegnata con Clear Solutions, è stata ridefinita fissando il limite massimo di emissioni di CO2 a 160 gr/km per auto. Prima di questa scelta, oltre la metà della flotta di AstraZeneca presentava emissioni superiori alla soglia individuata.

Allego comunicato stampa e resto a disposizione.

Cordialmente.

Ufficio Stampa

Catino&Giglio

Via Arno, 2

00198 ROMA

sabato 25 luglio 2009

Imparare a riciclare in Libano

IMPARARE A RICICLARE IN LIBANO



Nel sud del Libano, nelle cittadine di Kfar Sir, Kherbet Selem o nel consorzio di comuni legati a Bint Jbeil, Aytaroun e Ain Ebel, da due anni le strade si sono riempite di cassonetti verdi e rossi per separare i rifiuti urbani, e sui muri manifesti e murales dipingono un mondo pulito per invogliare i cittadini alla differenziazione dei rifiuti. Il sistema di raccolta differenziata, la campagna di sensibilizzazione e l'avvio di una stazione di riciclaggio e compostaggio hanno fornito maggiore coscienza ambientale agli abitanti di queste sette comunità, tanto che la prossima campagna di sensibilizzazione in programma per settembre sarà completamente creata da loro: le municipalità, in collaborazione col COSV (Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni per il Servizio Volontario), lanceranno nelle prossime settimane un bando aperto ai cittadini per selezionare l'idea vincente.

Tendendo in considerazione che in Europa ci sono voluti circa due decenni di propaganda e campagne di sensibilizzazioni per arrivare ad una media del 35% di materiale differenziato, la sfida per i creativi libanesi sara ardua. Soprattutto per il contesto, visto che in Libano il problema degli scarti urbani resta ancora oggi uno dei punti più critici tra quelli che riguardano l'ambiente. La situazione, di per sé gia complessa, si e' infatti aggravata dopo il conflitto del 2006 quando l'aumento di macerie ed oggetti inutilizzati si e' andato a sommare agli esistenti depositi di scarti urbani, tendenzialmente irregolari. Le discariche erano e sono spesso rimaste nient'altro che buche, scavate senza dispositivi di sicurezza a proteggere il sottosuolo e le falde acquifere, e l'abitudine all'eliminazione dei rifiuti tramite combustione ha aggiunto negli anni il rischio connesso alle emissioni di fumi pericolosi.

"Non si può pensare di coinvolgere la popolazione nella separazione dei rifiuti senza intervenire in modo efficace anche nella regolamentazione degli impianti" afferma Federico De Nardo, coordinatore progetto COSV in Libano, "per questo abbiamo avviato con le municipalita un progetto pilota di gestione integrata dei rifiuti in grado di curare, a livello sperimentale, tutta la filiera della gestione dei rifiuti: partendo dalla responsabilizzazione del cittadino, mettendo in piedi un sistema di raccolta differenziata con raccolta dei RUP (Rifiuti Urbani Pericolosi) fino a costruire una piccola discarica controllata a fianco di uno degli impianti di selezione e compostaggio".

L'intervento del COSV in Libano e infatti iniziato nel 2007 per cercare di far fronte alle carenze tecniche e gestionali degli impianti e migliorarne l'efficienza e l'impatto ambientale. Nel giro di due anni, iniziando con la chiusura di un sito di scarico irregolare e proseguendo con una discarica regolamentata a Kherbet Selem, un impianto di selezione e compostaggio a Bint Jbeil e un'attiva collaborazione con le autorità cittadine locali, l'ong milanese e riuscita a creare nelle sette municipalità del Sud del Paese un sistema di gestione dei rifiuti efficiente ed esemplare, come dimostrano le crescenti richieste di consulenza da parte di numerosi enti locali. Il ruolo del progetto, secondo De Nardo, "non e' stato infatti tanto fornire un servizio a una municipalità quanto avere una sperimentazione di gestione integrata che potesse essere imitata e seguita come strategia vincente da altri comuni".

Molto positivo e stato anche il percorso studiato per la responsabilizzazione dei cittadini: ad un primo anno di teoria, con incontri nelle scuole, in comune e nelle piazze, ma anche nei negozi e negli ambulatori per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, e' seguito un secondo anno dedicato alla pratica, con visite guidate negli impianti di raccolta e smaltimento degli scarti urbani. Due anni di volantini, spot in tv, incontri, murales dipinti sulle pareti delle municipalità ed alcuni eventi, come la partita di calcio "organici" contro "inorganici", dove sul retro delle magliette, al posto dei numeri, i giocatori verdi hanno sfoggiato scarti di pizza, lische di pesce o foglie di insalata, mentre i rossi mostravano lattine di bibite, bombolette spray e sacchetti di plastica. Non sono mancati i rifiuti pericolosi - batterie e scatole di medicinali - impersonificati dai due arbitri.

Una sensibilizzazione da leggere anche in chiave di uguaglianza: quando si parla di rifiuti la differenziazione non riguarda l'età, il sesso o l'appartenenza religiosa. Ne dovranno tenere conto i cittadini che parteciperanno al bando per l'ideazione della nuova campagna di sensibilizzazione, che dovranno saper fondere creatività e responsabilità in un messaggio che sappia raggiungere tutta la popolazione e coinvolgerla nella tutela ambientale del Paese.

Beirut, 25 luglio 2009


Per informazioni: Federica Besana 02 2822852 – cosv@enter.it


venerdì 24 luglio 2009

Settimana Europea riduzione rifiuti

Federambiente ha il piacere di invitarLa a partecipare alla prima edizione ufficiale della

"Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti"

(European Week for Waste Reduction – EWWR),

un evento-chiave per promuovere azioni sostenibili volte alla prevenzione dei rifiuti e a porre in evidenza l'impatto dei nostri consumi sull'ambiente e sui cambiamenti climatici.

La settimana si terrà dal 21 al 29 novembre 2009 in tutta Italia.

In allegato è possibile trovare la lettera di presentazione, il progetto della Settimana europea e il progetto della Settimana italiana definito dal Comitato promotore nazionale.

A breve Le sarà inviata la scheda di adesione alla Settimana.

Per ricevere tutte le informazioni necessarie vi invitiamo a contattare, la Segreteria Organizzativa del Comitato (referenti Silvia Musso silvia.musso@cooperica.it - Francesco Rasero francescorasero@cooperica.it - telefono 0173-33777).

Cordiali saluti

Servizio Tecnico Federambiente

tel. 06 47865.311

fax 06 47865.310

www.federambiente.it

Autogrill-Conai: "Destinazione Ambiente"


Roma, 24 luglio 2009 – Autogrill e Conai hanno lanciato ieri "Destinazione Ambiente", un progetto pilota che invita il viaggiatore a fare la raccolta differenziata anche in autostrada, separando i rifiuti da destinare al recupero e al riciclo.

L'iniziativa si rivolge potenzialmente a 300 milioni di persone che ogni anno sostano nelle aree di ristoro delle autostrade italiane (di cui 200 milioni nelle aree gestite da Autogrill). La fase iniziale, condotta in collaborazione anche con Waste Italia, il Gruppo Hera e ID&A, interesserà cinque aree di sosta pilota in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna per poi essere progressivamente estesa a tutti i punti vendita Autogrill distribuiti sulla rete autostradale italiane.

Sabato 25 e domenica 26 luglio, presso le cinque aree di servizio interessate dall'iniziativa – Brianza Sud (MI), Villarboit Sud (NO), Limenella Ovest/Nord (PD), Limenella Est/Sud (PD) e Mensa (RA) – verranno organizzate due giornate dimostrative in postazioni CONAI allestite ad hoc e finalizzate a sensibilizzare il consumatore sulle modalità con cui effettuare la raccolta differenziata trasformando i rifiuti in nuove risorse.

Ogni anno nelle 420 aree di ristoro presenti nelle autostrade italiane sono prodotte circa 45.000 tonnellate di rifiuti. Secondo uno studio realizzato da Conai, il 45% è costituito da organico (residui di cibo e bevande), quasi il 40% da vari materiali (acciaio, alluminio, carta e cartone, plastica, legno e vetro) e il 15% da altri rifiuti; mediamente un quarto del totale è costituito da imballaggi. Nel centro-sud risulta più elevata la frazione organica, mentre nel nord aumentano carta e cartone.

Una volta a regime, 20/25.000 tonnellate di rifiuti annui potrebbero essere sottratte alla raccolta indifferenziata e avviate al riciclo producendo, ad esempio, 250.000 caffettiere dal riciclo delle lattine in alluminio, 2.500.000 felpe in pile dal riciclo delle plastiche e ben 9.500.000 di bottiglie dal riciclo degli imballaggi in vetro. Inoltre, riciclando i rifiuti di imballaggio, le emissioni di CO2 si ridurrebbero di oltre 12.000 tonnellate annue.

"È di grande interesse per Conai promuovere comportamenti virtuosi da parte dei cittadini per una corretta attività di separazione dei rifiuti di imballaggio così da consentirne l'avvio a riciclo - ha dichiarato Piero Perron, Presidente di Conai -
Consideriamo estremamente importante che organizzazioni commerciali della dimensione di Autogrill affrontino il tema ambientale con determinazione e visione strategica."

"Oggi più che mai la riduzione dei consumi idrici, il riciclo dei rifiuti e l'utilizzo di fonti energetiche alternative – ha dichiarato Gianmario Tondato Da Ruos, AD di Autogrill – non devono essere visti come temi immagine ma come elementi competitivi discriminanti capaci di incidere sui costi industriali. Forse la crisi avrà il merito di chiarire questo, cambiando l'approccio di imprese e istituzioni."

Autogrill, tramite Waste Italia, già effettua, dove possibile, la raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio e di quelli prodotti dall'attività di lavorazione, con 11 tonnellate annue raccolte, circa 9.500 prese/trasporti, 50 compattatori, 80 container e 250 cassonetti. L'iniziativa lanciata oggi estende la raccolta al consumatore e rientra nel progetto A-future, finalizzato a rivoluzionare le principali caratteristiche degli store Autogrill in un'ottica di sostenibilità.

2 I progetti realizzati sulla rete italiana hanno già prodotto risultati tra i quali, ad esempio, una riduzione dei consumi energetici pari al 5,7% (nel primo semestre 2009) e una riduzione del consumo di carta pari a 70 tonnellate annue.

Tra le iniziative più significative già realizzate vi sono l'Autogrill ecologico di Mensa di Ravenna, l'Archeo Mall nell'area di servizio Casilina Est, gli Autogrill di Brembo e Villoresi Est, e il Delaware Welcome Center negli Stati Uniti.

"Per giungere alla realizzazione di una green motorway - ha dichiarato Giuseppe Cerroni, Direttore Generale di Autogrill - è indispensabile per la rete autostradale una disciplina particolare in materia di rifiuti. Serve che le agevolazioni IRES per l'acquisto di macchinari al 50% previste nel D.L. 78, che verrà votato domani 24 luglio, riguardi anche le attrezzature "ambientali". Servirebbero contratti di programma per grandi progetti da stipulare con il Ministero dell'Ambiente. Infine, una green bureaucracy capace di agevolare i processi innovativi."



Autogrill
Autogrill è il primo operatore al mondo nei servizi di ristorazione e retail per chi viaggia. Con ricavi per circa 5,8
miliardi di euro nel 2008 è presente in 43 Paesi con oltre 70.000 dipendenti e gestisce più di 5.500 punti vendita
in oltre 1.200 location. Autogrill offre servizi alle persone in movimento e opera prevalentemente nei mercati in
concessione, che consentono di pianificare le attività nel medio-lungo periodo. Il Food & Beverage, il Travel
Retail & Duty-Free e l'In-Flight sono i tre settori di attività. Gli aeroporti e le autostrade sono i principali canali di
attività del Gruppo, che opera anche nelle stazioni ferroviarie e ha presenze selettive in centri commerciali,
fiere, musei e città. La disponibilità di un portafoglio di oltre 350 marchi internazionali e locali, gestiti
direttamente o in licenza, e la complementarità dell'offerta di ristorazione e retail consentono ad Autogrill di
rivolgersi a clienti e concedenti come fornitore globale di servizi per i viaggiatori. L'In-Flight rappresenta uno
sviluppo delle attività collegate al network aeroportuale.

Conai
Conai è il consorzio privato senza fini di lucro costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi con la finalità di
perseguire, in una logica di responsabilità condivisa fra cittadini, pubblica amministrazione, imprese, gli
obiettivi di legge di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio. In più di dieci anni, ha garantito il recupero
del 70% dei rifiuti di imballaggio immessi al consumo, di cui il 59% sono stati riciclati e la restante parte avviata
a recupero energetico. Prima dell'istituzione del Conai due terzi degli imballaggi finivano in discarica, oggi la
situazione si è ribaltata e sono soltanto un terzo.

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa Conai
Hill&Knowlton Gaia
Silvia Brunozzi
335 1309389


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Postato da Ufficio Stampa Hill & Knowlton Gaia su CorrieredelWeb.it L'informazione fuori e dentro la Rete.

mercoledì 22 luglio 2009

Green energy: Irex, indice italiano rinnovabili

NASCE L'INDICE ITALIANO DELLE RINNOVABILI:

IREX (ITALIAN RENEWABLES INDEX)

La green energy e i mercati finanziari puntano sulle rinnovabili. Da oggi un indice ne misura l'andamento. Le prime testate a riportarne quotidianamente il valore sono una pubblicazione storica dell'energia, "Staffetta Quotidiana", e la più letta del settore, "e-gazette"

Milano, 22 luglio – Un indice per monitorare l'andamento in Borsa delle società quotate che hanno come core business le energie rinnovabili. Si chiama Irex (Italian renewables index) ed è la novità messa a punto dalla società di consulenza strategica e finanziaria Althesys.

Perché un indice sulle rinnovabili? Perché, come ricorda Alessandro Marangoni, professore alla Bocconi e ceo di Althesys, "il comparto delle energie rinnovabili è uno tra i più dinamici della green economy, al quale guardano sempre più investitori e mercati finanziari. Il settore è uno dei pochi in forte crescita in questa fase di crisi generalizzata: nel 2008 in Europa oltre la metà della nuova capacità produttiva del settore elettrico è stata generata da fonti pulite. Eolico e fotovoltaico, in particolare, hanno fornito 13.600 MW su 24mila totali". E nel complesso il settore italiano delle "nuove rinnovabili" (costituito da eolico e fotovoltaico, appunto) ha una capacità installata di circa 4mila MW, che secondo le stime di Althesys aumenterà di altri 7.500 megawatt nei prossimi cinque anni con investimenti al 2020 previsti fino a 100 miliardi di euro.

Le società quotate alla Borsa Italiana con 1.861 MW coprono il 45% circa dell'attuale capacità "green" del Paese. "Nove di queste aziende – approfondisce Marangoni – hanno come core business esclusivo o prevalente le energie rinnovabili e costituiscono la base di calcolo dell'Irex". Le nove società dell'indice, che operano nella produzione di energia elettrica partendo dall'eolico, dal fotovoltaico, dalle biomasse e dal biogas, e/o nelle tecnologie, impianti e componenti relativi, sono Alerion, Actelios, Erg Renew, ErgyCapital, Greenvision, K.R.Energy, Kerself, Kinexia e TerniEnergia.

La loro capitalizzazione totale è pari a circa un miliardo di euro e l'Irex ne traccia l'andamento in Borsa dal 2 aprile 2008 (base 10mila punti). Dopo aver toccato il minimo di 9.320 punti il 16 settembre 2008, l'indice ha raggiunto il massimo di 11.306 nella quarta settimana di luglio 2009.

L'indice, che ha un aggiornamento quotidiano, è consultabile – oltre che sul sito di Althesys, www.althesys.com – su due tra le principali testate italiane di riferimento per il mondo dell'energia: la più antica e autorevole, "Staffetta Quotidiana", www.staffettaonline.com, e la più letta, "e-gazette", www.e-gazette.it.

In allegato la serie storica 2009 dell'Irex

Per consultare l'Irex in diretta: http://www.althesys.com/evidence.cfm?evento=81

Per maggiori informazioni, approfondimenti e interviste:

ufficio stampa Althesys

02.33610690; press@althesys.com

Althesys

Althesys è una società professionale indipendente, specializzata nella consulenza e nella ricerca nei settori ambiente, energia, infrastrutture e utility. Assiste imprese, istituzioni ed enti pubblici nella definizione delle strategie di sviluppo in modo innovativo, originale e concreto, applicando rigorose metodologie di analisi e pianificazione. Dirige il team di Althesys Alessandro Marangoni, chief executive officer e senior partner della società.

Più info su www.althesys.com

Staffetta Quotidiana

Nata nel 1933 come "Rivista italiana del petrolio", la "Staffetta Quotidiana" è la testata italiana più antica e autorevole nel settore energetico. Indipendente, è distribuita su abbonamento e fornisce più di diecimila notizie l'anno, commenti e approfondimenti di esperti, un'attenta analisi dei dati oltre alle variazioni quotidiane dei mercati e dei prezzi. Il numero del sabato di maggiore foliazione è in formato rivista. L'indice Irex di Althesys è consultabile nella pagina "Energie alternative".

Più info su www.staffettaonline.com

e-gazette

Nata dieci anni fa, e-gazette.it è il più letto settimanale internet di energia, ambiente e tecnologia. Gratuita e indipendente, nel 2008 ha messo insieme 18 milioni di pagine lette con una media di 25mila lettori a numero. E continua a crescere: maggio 2009 è stato un mese da record con 2,3 milioni di pagine lette (+76% rispetto a maggio 2007) e 30mila lettori a numero. Oltre che con il giornale on line, e-gazette raggiunge quasi 10mila iscritti con la newsletter settimanale.

Più info su www.e-gazette.it

martedì 21 luglio 2009

Safe: rinnovando le rinnovabili

Rinnovando il settore delle rinnovabili

22 luglio 2009, ore 9.00, Via Regina Margherita, 125 ROMA

Partecipano all'evento, tra gli altri, Raffaele Chiulli - Presidente, Safe; Stefano Saglia - Sottosegretario di Stato Ministero dello Sviluppo Economico; Antonio D'Alì - Presidente XIII Commissione Senato; Sabatino Aracu - V Commissione Camera dei Deputati; Corrado Clini - Direttore Generale Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Sergio Garribba - Consigliere per le politiche dell'energia del Ministro dello Sviluppo Economico

Nell'ambito del ciclo annuale di Workshop Safe, il consueto appuntamento dedicato alle Fonti Alternative affronterà il tema "Verso Copenhagen. Che fare dopo Kyoto. Quali rinnovabili per l'Italia e con quali incentivi? Costi e benefici"

L'evento si svolgerà il prossimo 22 luglio alle ore 9.00, presso la Sala Congressi Enel – Viale Regina Margherita, 125.

Parteciperanno al dibattito i maggiori protagonisti delle Istituzioni, delle Associazioni Industriali, esponenti del mondo della ricerca scientifica e top manager delle aziende ed interverranno: Raffaele Chiulli – Presidente Safe; Stefano Saglia - Sottosegretario di Stato Ministero dello Sviluppo Economico; Antonio D'Alì - Presidente XIII Commissione Senato; Sabatino Aracu - V Commissione Camera dei Deputati; Corrado Clini - Direttore Generale Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Sergio Garribba - Consigliere per le politiche dell'energia del Ministro dello Sviluppo Economico; Marco Pezzaglia - Responsabile Unità Fonti Rinnovabili Produzione di Energia e Impatto Ambientale Autorità per l'energia elettrica e il gas; Francesco Starace - Amministratore Delegato Enel Green Power; Giampaolo Russo - Direttore Affari Istituzionali e Regolamentari Edison; Armando Manca di Villahermosa - Amministratore delegato della EDF EN Italia Antonio Michelon - Principal Consultant Capgemini; Marco Cittadini - Amministratore Delegato Pöyry Energy.

Siamo ormai vicini all'incontro di Copenhagen dove si decideranno le sorti del Post-Kyoto ed è lecito chiedersi quali nuovi obiettivi saranno definiti e soprattutto se si raggiungerà davvero un impegno globale. E' necessario impostare in tempi brevi, un percorso di lungo periodo che identifichi strumenti utili per raggiungere in modo stabile e coerente un accordo che coinvolga anche quei paesi in via di sviluppo responsabili di circa un terzo delle emissioni mondiali (Cina ed India). La riduzione delle emissioni è una questione globale…quindi, agendo da soli, non si va da nessuna parte!

In Italia oltre ai temi ambientali, sono al centro del dibattito normativo e regolatorio importanti decisioni in tema di rinnovabili: dalla Legge "Sviluppo", ai lavori sulle Linee Guida Nazionali in vista del Burden Sharing Regionale, alla definizione del Piano di Azione Nazionale sulle FER.

Quali rinnovabili dunque, per il nostro Paese e con quali incentivi? Per giungere a soluzioni tangibili e sostenibili è necessario conciliare l'efficacia degli incentivi con gli oneri in bolletta per il cittadino che, come sottolineato anche nell'ultima relazione annuale dell'AEEG, si prevede raddoppieranno al 2010, senza tralasciare però le opportunità offerte dallo sviluppo di una filiera industriale che possa favorire la crescita del settore delle fonti rinnovabili.

Il Workshop Safe si propone di discutere il possibile scenario futuro delle rinnovabili, evidenziandone i costi, i benefici, il quadro normativo e le possibili soluzioni strategiche per trasformare un "sogno nel cassetto" in una realtà stabile e proficua.

Il Workshop Safe è promosso nell'ambito del Master in Gestione delle Risorse Energetiche, che si avvale del patrocino di: United Nations Industrial Development Organization - ITPO Italy; Ministero degli Affari Esteri; Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Ministero dello Sviluppo Economico; Provincia di Roma; Acquirente Unico; Enea; Gestore del Mercato Elettrico; Gestore dei Servizi Elettrici; Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale; AIGET; AITEC; Assoelettrica; Assomineraria; Assosolare; Consorzio Obbligatorio degli oli Usati; Unione Petrolifera.

Elena Di Francesco

Tel. 06/53272239

elena.difrancesco@safeonline.it

lunedì 20 luglio 2009

Eccellenza, sostenibilita' e innovazione: 21grandi in 21minuti per ispirare il cambiamento

Eccellenza, sostenibilità e innovazione:

21 grandi in 21 minuti per ispirare il cambiamento


Milano, 20 luglio 2009 – Il grande spazio bianco del Palazzo del Ghiaccio di Milano sarà il teatro della prima edizione di 21minuti - I saperi dell'eccellenza che si terrà nei giorni 19, 20 e 21 novembre 2009. L'evento è organizzato da InformaAzione, che da oltre dieci anni opera nell'ambito della formazione, con il Patrocinio della Comunità Europea per l'anno europeo della Creatività e Innovazione (European Year of Creativity and Innovation - EYCI). L'obiettivo è accrescere la consapevolezza dell'importanza della creatività e dell'innovazione in quanto competenze chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico.

Le parole chiave per interpretare 21minuti sono eccellenza e sostenibilità, due idee oggi sovrapponibili: senza l'una non ci può essere l'altra, in ogni campo. La sfida di 21 minuti è arrivare all'essenza della vita dei protagonisti per scoprire i percorsi e le strategie e svelare così al pubblico come costruire una visione più ampia e una più alta creatività. In sintesi: l'occasione per confrontarsi con alcune delle menti più appassionate e brillanti del terzo millennio. La partecipazione è a pagamento, sono previste 21 borse di studio per studenti e ricercatori universitari.

Nell'arco di tre giorni, si avvicenderanno sul palco 21 protagonisti internazionali nel campo della filosofia, dell'arte, della scienza, dello sport e dell'economia. Tra i relatori ci saranno: la portavoce della non violenza Tara Gandhi (India), l'ambasciatore di creatività ed innovazione Erno Rubik (Ungheria), l'imprenditore sociale Sanjit 'Bunker' Roy (India), il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti (Italia), il clown-regista Miloud Oukili (Francia), il cuoco Davide Oldani (Italia), l'allenatore Julio Velasco (Argentina), lo storico Shlomo Ben-Ami (Israele), l'architetto Mario Cucinella (Italia) il sociologo ed economista Raj Patel (Gran Bretagna), la prima ballerina del Maggio Fiorentino Letizia Giuliani (Italia).

Accanto al panel dei relatori, sul palco salirà Patrizio Paoletti, figura di spicco nel panorama della formazione internazionale, ispiratore di 21minuti che ha commentato: "21minuti è una palestra di idee dove si incontrano persone che hanno avuto una visione dell'insieme, che non si sono perse nei dettagli, e che hanno raggiunto il premio della realizzazione: il risultato, ma anche – e forse soprattutto – la bellezza del percorso."

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InformaAzione, società di formazione con sede a Bastia Umbra (Perugia), ha sviluppato conoscenze specialistiche nell'arco di oltre dieci anni di attività offrendo soluzioni nell'ambito della formazione e della consulenza grazie a una gamma completa di servizi, corsi, seminari e master. La mission di InformaAzione è mettere i propri clienti nelle migliori condizioni per organizzare le proprie conoscenze ed esperienze a vantaggio di una visione d'insieme dinamica e sostenibile. La metodologia di lavoro si fonda su un innovativo sistema educativo di idee e strumenti pratici orientati allo sviluppo dei potenziali umani, Pedagogia per il Terzo Millennio®. Website: www.informaazione.org

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Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa InformaAzione:

Barbara Grimoldi, tel. 075 800 24 99, cell. 346.6807179, e-mail ufficiostampa@informaazione.org.

Milano: Piano Azzonamento Acustico

AMBIENTE. ADOTTATO DAL CONSIGLIO COMUNALE IL PIANO DI AZZONAMENTO ACUSTICO

Milano, 20 luglio 2009 - Presentato oggi in Consiglio comunale dall'assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci il Piano di Azzonamento Acustico che detta le norme in materia di inquinamento acustico e stabilisce i criteri per la classificazione acustica del territorio comunale.
La delibera è stata approvata con voto bipartisan dal Consiglio comunale; ora verrà trasmessa ai comuni confinanti e all'Arpa. Il piano sarà pubblicato su tutti i quotidiani e sul sito del Comune di Milano per 60 giorni per la consultazione pubblica, successivamente il progetto definitivo dovrà essere rivotato in consiglio.
L'Aula ha stabilito inoltre che nel Bilancio di Previsione 2010 sarà elaborato un budget da destinare nel successivo triennio agli interventi di risanamento delle sorgenti di rumore individuate dalla classificazione acustica, da concordare con le società a partecipazione comunale.

"Il piano di azzonamento acustico spiega le attività che il Comune mette in atto sul territorio milanese con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento da rumore - ha detto Croci –. A seguito del piano saranno realizzati interventi di risanamento per garantire il rispetto delle norme".

Il Piano, che è un "atto di governo del territorio" stabilito dalla "Legge Quadro sull'inquinamento acustico" (n. 447/95), dalla Legge Regionale n. 13 del 10/08/01 e dal documento tecnico regionale di riferimento, introduce una classificazione del territorio in zone acusticamente omogenee, assegnando ad ogni porzione una classe acustica, determinata tra le 6 individuate dalla normativa.

All'interno di ogni classe acustica si applicano determinati valori limite di rumore: i limiti più bassi sono quelli stabiliti per la classe I, la più protetta, e vanno via via crescendo per raggiungere i valori più alti in corrispondenza della classe VI. Come unità minima territoriale ai fini della definizione delle classi acustiche omogenee è stato considerato l'isolato.

La più alta percentuale di territorio risulta classificata nelle classi III e IV, che da sole rappresentano circa l'85% dell'intero territorio comunale, ovvero le aree a più intensa attività umana e densità di popolazione. La percentuale di territorio classificata nelle classi estreme, I e VI, è molto bassa poichè si tratta di aree particolarmente protette (classe I) e aree esclusivamente industriali (classe VI). Inoltre, circa il 58% della popolazione risulta residente in classe IV, in essa rientrano le zone residenziali con il più alto indice di fabbricabilità fondiaria. La densità di popolazione decresce passando alle classi acustiche più protette.

La classificazione acustica di ogni area tiene conto dei vincoli derivanti dalla normativa legati alla struttura del territorio, dipendenti dalla densità di popolazione, dalla presenza e densità di attività artigianali, commerciali e industriali, dalla vicinanza alle infrastrutture di trasporto, dalla presenza di recettori sensibili, dalle classificazioni acustiche dei comuni confinanti e da altri fattori.

Il piano individua anche i recettori sensibili dal punto di vista acustico: 750 tra strutture scolastiche di ogni ordine e grado e biblioteche, 52 strutture sanitarie con degenza, 64 Residenze Sanitarie Assistenziali e 78 tra parchi e giardini pubblici. L'individuazione delle infrastrutture stradali, ferroviarie ed aeroportuali, ha inoltre permesso la corretta classificazione delle aree limitrofe.

"Questo piano consentirà un miglioramento del clima acustico e quindi della qualità di vita della nostra città – ha concluso l'assessore Croci –. Il piano fa parte di una più ampia azione per affrontare il tema del rumore che vede il Comune impegnato con i gestori dei locali nelle aree della movida".


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Redazione del CorrieredelWeb.it
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ENEA-CEA- INVITO STAMPA Firma Accordo Collaborazione




ENEA
Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente

INVITO STAMPA

CEA E ENEA FIRMANO ACCORDO DI COLLABORAZIONE
PER LA RICERCA SUL NUCLEARE E SULLE RINNOVABILI

Ambasciata di Francia a Roma - Palazzo Farnese
Salone d'Ercole

Mercoledì 22 luglio 2009
Ore 11.30

Jean-Marc de La Sablière, Ambasciatore di Francia in Italia, accoglierà a Palazzo Farnese, nel Salone d'Ercole, mercoledì 22 luglio, alle 11.30, la cerimonia durante la quale Luigi Paganetto, Presidente dell'Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, e Bernard Bigot, Amministratore generale del Commissariat à l'énergie atomique, firmeranno un accordo di cooperazione per la ricerca sull'energia nucleare e sulle energie rinnovabili, in presenza di Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico.

L'accordo odierno stipulato tra le due istituzioni di ricerca fa seguito a quello firmato lo scorso 24 febbraio dai governi di Italia e Francia, focalizzandone gli ambiti di collaborazione tecnico-scientifica per contribuire a sviluppare sinergie nei settori della ricerca sul nucleare e sulle rinnovabili per rispondere alle sfide energetiche dei prossimi decenni.


Si prega di confermare la propria presenza entro martedì 21 luglio, Ore 12.00, presso :
Olivianne Hamoniaux – (T) 06 68 60 16 25 – olivianne.hamoniaux@diplomatie.gouv.fr
Enora Budet – (T) 06 68 60 14 47 – enora.budet@diplomatie.gouv.fr
ELISABETTA PASTA: (T) 06 36 27 28 06 - uffstampa@enea.it


sabato 18 luglio 2009

Aeolian Dolphin Research: delfini eoliani


L'Aeolian Dolphin Research vi invita a bordo..in compagnia dei delfini eoliani!!!

Proseguono le attività di ricerca in barca a vela dell'Associazione Aeolian Dolphin Research, nelle acque tra Milazzo e le isole Eolie.
Il monitoraggio viene effettuato grazie al sostegno economico di cittadini e turisti desiderosi di allontanarsi dal traffico della città, di vivere il mare a 360°, di conoscere, studiare e ammirare i meravigliosi cetacei che risiedono nelle nostre acque. Imbarcandosi insieme allo staff ADR, possono seguire coloro che si occupano della raccolta dati sugli avvistamenti effettuati e godere di una rilassante vacanza in barca a vela.
I ricercatori lanciano alcune raccomandazioni a tutti coloro che solcheranno queste acque, soprattutto nelle prossime settimane e in particolare nel mese di agosto:
- E' buona norma ridurre al minimo i rifiuti (già ne abbiamo tanti)
- Rispettare il mare e i suoi abitanti.
- Evitare di disturbare, con manovre sbagliate, i cetacei incontrati durante la navigazione.
- Non nutrire i delfini, potrebbero assumere comportamenti sbagliati nel tempo (e inoltre sono perfettamente in grado di procurarsi il cibo)
- Non nuotare con i delfini, sono animali selvatici e quindi potenzialmente pericolosi.
Siete tutti invitati a bordo, per trascorrere con noi un giorno, un weekend o una settimana alle Isole Eolie!!!
Per informazioni contattare Laura Abbriano, responsabile scientifico e presidente dell'ADR, al numero 3345912744

Visitate anche il sito dell'Associazione www.aeoliandolphin.com ricco di informazioni sui cetacei, mammiferi marini da sempre amati da grandi e piccini.

Ecomondo, fiera green economy

Ecomondo la fiera della green economy


comondo

A pochi mesi dalla sua 13a edizione, ECOMONDO definisce altri punti fermi del programma di quella che è la manifestazione fieristica leader nel settore dell´ambiente, con focus sul recupero di materia ed energia e sullo sviluppo sostenibile. L´appuntamento è a Rimini dal 28 al 31 ottobre 2009 e seppure in un momento di difficoltà economica generale, proprio dal mondo dell´ambiente è atteso un segno di ripresa che alimenti la sempre più diffusa sensibilità sui temi dell´ecosostenibilità.

Il sistema ambiente Rimini´ è pronto ad ospitare 1.500 imprese su 110.000 mq., con un´offerta di manifestazioni che abbraccia vari settori merceologici per soddisfare gli oltre 60.000 visitatori attesi.
Ecomondo è anche teatro della fattiva collaborazione fra Rimini Fiera e tutti gli attori del mondo ambientale, a livello istituzionale ed associativo, centri di ricerca e imprese. Un valore riconosciuto e che è valso a Rimini Fiera, primo fra gli organizzatori fieristici, l´ingresso nel consesso delle Agende 21 Locali.

Tecnologie e Biotecnologie ambientali, Eco-design dei Servizi, dematerializzazione, Fattore 10 e diverse altri declinazioni, trovano le loro realizzazioni nella tecnologia innovativa e gestionale presente ad Ecomondo.

ECOMONDO è il più grande appuntamento annuale per l´industria dell´ambiente e della sostenibilità che vuole cogliere la sfida globale di coniugare con profitto sviluppo e sostenibilità, ambiente ed energia , globalizzazione e cura del territorio per ridurre le emissioni nocive attraverso l´applicazione di nuovi sistemi e nuove tecnologie e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.

Luogo incontro e di scambio privilegiato tra I KEY PLAYER DEL MERCATO. Uno straordinario strumento di informazione e formazione per i professionisti del settore, stake holder, un percorso virtuoso per le imprese e gli enti locali che fanno della sostenibilità una chiave di business, di competitività e di qualità.

Crescita consapevole acquisto consapevole ecodesign: l´eco-design e materiali eco-ecompatibili la risposta dell´industria ad un pianeta più indipendente e sostenibile tecnologie orientate al progresso sostenibile responsabilità/etica rivoluzione verde/visione vincente.


giovedì 16 luglio 2009

Rilegno -56% imballaggi in legno nel 2008


RACCOLTA DI RIFIUTI IN LEGNO NEL 2008:

CALANO GLI IMBALLAGGI IN CIRCOLAZIONE,
DIMINUISCE LA QUANTITA' MA CRESCE LA QUALITA'
DEI RIFIUTI AVVIATI AL RECUPERO

I dati resi noti da Rilegno mostrano una flessione del quantitativo
di rifiuti in legno avviati a recupero (-7%), che rispecchia
una diminuzione degli imballaggi immessi al consumo (-5%).
Resta comunque soddisfacente la percentuale di imballaggi recuperati sul totale: 56% (rispetto al 35% fissato dalla legge).


Cala il numero di imballaggi in legno circolante in Italia nel 2008, cala la quantità di rifiuti in legno avviati al recupero, ma cresce la qualità dei rifiuti raccolti e si mantiene stabile e capillare la diffusione del sistema coordinato da Rilegno, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di legno (pallet, cassette per l'ortofrutta, imballaggi industriali).
Un milione e 680.341 tonnellate di rifiuti legnosi complessivi sono state recuperate in gestione diretta dal Consorzio nel 2008 (-7% rispetto al 2007). Di questi, il 55% sono rifiuti di imballaggio (pallet, cassette ortofrutticole, imballaggi industriali), per un totale di 919.622 tonnellate (-4% rispetto al 2007).

Questo è un dato che non deve stupire, perchè rispecchia quello della produzione - se si osservano le quantità. È un calo che corre parallelo a quello degli imballaggi in legno immessi al consumo sul territorio nazionale nel 2008, che si attesta su 2.720.000 tonnellate (-5% rispetto al 2007), conseguenza di una battuta d'arresto generale in Italia. Resta comunque soddisfacente la percentuale di imballaggi in legno avviati al recupero rispetto al totale dell'immesso al consumo, pari al 56% (che corrisponde a 1.519.637 tonnellate, recuperate complessivamente sia da Rilegno sia da soggetti terzi): il dato supera infatti abbondantemente gli obiettivi previsti dal Testo Unico Ambientale (fissati al 35%).
Nel dettaglio, il valore complessivo di rifiuti da imballaggio recuperati è dato da 1.133.622 tonnellate avviate al riciclo meccanico a materia prima, 294.000 tonnellate proveniente dalla rigenerazione di pallet riparati, 2.000 tonnellate avvia- te al compostaggio e 90.000 avviate al recupero energetico.

Le ragioni alla base della diminuzione di rifiuti in legno avviati a recupero sono riconducibili principalmente alla crisi economica che proprio nel 2008 si è resa evidente, causando una brusca diminuzione del lavoro del settore produttivo. Ciò nonostante, l'impiego dei rifiuti di legno come base per la produzione del pannello truciolare è stato costante anche lo scorso anno. Ma il calo drastico delle vendite dei pannellifici ha ridotto la capacità di ritiro da parte dell'industria del riciclo della "materia prima seconda". Prevedibile conseguenza: il valore del rifiuto in legno è sceso quasi allo zero, con ricavi nettamente in calo per Rilegno. In questa situazione, lo sforzo consortile ha puntato a garantire l'efficacia del sistema, assicurando il ritiro del materiale dalle piattaforme, facendosi carico dei costi di trasporto dei rifiuti in legno da tutta Italia verso le industrie del riciclo.

Contributo Ambientale Conai a 8 euro e nuove strade per il riciclo
Per far fronte all'aumento dei costi sostenuti dal Consorzio, e alla diminuzione dei ricavi dalla vendita dei rifiuti in legno presso i riciclatori, Rilegno ha aumentato, di concerto con Conai, il Contributo ambientale per gli imballaggi in legno, che dal 1° gennaio 2009 è salito da 4 a 8 euro a tonnellata, con- sentendo un riequilibrio sostanziale nel bilancio del Consorzio. Inoltre, il Consorzio si sta attivando per individuare nuove forme di riciclo, in particolare nel Sud d'Italia, che favoriscano lo sviluppo di energie alternative attraverso la termovalorizzazione del materiale derivante dalla raccolta differenziata, pur ritenendo che la miglior fine vita per il rifiuto in legno resta il riciclo "meccanico".

Comuni, convenzioni per 41 milioni di persone
Il 2008 registra anche segnali positivi. Il numero di convenzioni strette da Rilegno con i Comuni in tutta Italia è infatti salito ulteriormente, fino a sfiorare 322 convenzioni a fine 2008 e 4.639 Comuni (+165 rispetto al 2007), per un totale di quasi 41 milioni di abitanti serviti, il 70% circa della popolazione complessiva. Quasi 470.000 tonnellate di rifiuti legnosi sono stati raccolti su superficie pubblica: è il 6% in più rispetto al 2007. Un incremento della raccolta che corrisponde pedissequamente a quello del Nord (+ 6%), mentre è stato dell'1% in più al Centro e del 21% in più al Sud.

Quantità inferiori, ma maggiore qualità e dati certificati
L'affinamento dell'attività di verifica volta dagli ispettori incaricati da Rilegno, sia presso i raccoglitori sia presso le aree ecologiche cittadine, ha consen tito di segnalare eventuali impurità e di rilevare la presenza della frazione legnosa riconducibile ad imballaggi per un conteggio più preciso delle diverse tipologie di materiali raccolti. Nel 2008 sono state 733 le ispezioni qualitative, e 790 i campioni di materiale legnoso sottoposti ad analisi chimiche da parte del Cril. Oltre alle numerose verifiche qualitative, sono state messe in atto anche una serie di verifiche quantitative per testare a campione la congruenza dei dati comunicati dalle piattaforme di raccolta. Cento controlli, e oltre 3.000 documenti controllati riferiti a 51.000 tonnellate di legno: questi i dati 2008.






RILEGNO

Via Aurelio Saffi, 83 -
47042 Cesenatico FC

tel. 0547 672 946 - fax 0547 675 244 Comunicazione – Monica Martinengo

Tel 0547 19092 39

m.martinengo@rilegno.org

Ufficio Stampa Rilegno

Agenzia PrimaPagina –
Via Sacchi 31 47023 Cesena FC

Tel 0547 24284 - fax 0547 27328

Maurizio Magni – magni@agenziaprimapagina.it Caterina Molari – molari@agenziaprimapagina.it




RILEGNO: chi è e cosa fa

Rilegno è il Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di legno (pallet, cassette per l'ortofrutta, imballaggi industriali).
Aderente a Conai - Consorzio Nazionale Imballaggi, Rilegno ha il compito di raggiungere gli obiettivi fissati per legge per il recupero complessivo degli imballaggi legnosi. Inoltre, grazie agli accordi stretti con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Rilegno coordina anche la raccolta di altri rifiuti in legno provenienti dal circuito cittadino (porte, infissi, mobili…).
Rilegno firma convenzioni con Comuni, aziende, soggetti pubblici e privati per organizzare il recupero del legno in maniera capillare sul territorio nazionale.
Con oltre 2.200 consorziati, tra produttori di imballaggi di legno, importatori di materiale legnoso, imprese che riciclano il legno, Rilegno "salva" il legno e lo avvia al riciclo, impedendo che ogni anno oltre 1.600.000 tonnellate di rifiuti di legno finiscano in discarica: è così che il legno si trasforma da rifiuto in risorsa.
I rifiuti legnosi vengono raccolti presso piattaforme convenzionate per il conferimento (oltre 360 in tutta Italia).
Le aziende che utilizzano imballaggi in legno, i Comuni e le imprese che raccolgono rifiuti ingombranti di legno conferiscono i rifiuti presso le piattaforme, che a loro volta garantiscono l'avvio al riciclo grazie al coordinamento di Rilegno.
I rifiuti, ridotti di volume, vengono trasportati alle industrie del riciclo, dove il legno, pulito e ridotto in piccole schegge, diventa rinnovata materia prima per il circuito produttivo industriale (base per semilavorati dell'industria del mobile, pasta cellulosica per cartiere, blocchi di legno – cemento per il settore edile). Una percentuale del legno recuperato viene anche avviato a termovalorizzazione.


Rilegno nel 2008 – il riepilogo dei dati

2.720.000
tonnellate di imballaggi di legno immessi al consumo
1.680.341 tonnellate di legno avviate a recupero da Rilegno
di queste, 919.622 tonnellate di imballaggi di legno
1.519.637 tonnellate di imballaggi di legno complessivamente recuperati in Italia
56% la percentuale di imballaggi in legno avviati al recupero sul totale degli immessi al consumo
362 piattaforme convenzionate, a copertura di tutte le regioni
40.840.394 abitanti serviti in Italia, quasi il 70% della popolazione nazionale
4.639 i Comuni serviti
2.242 i consorziati Rilegno
Rifiuti legnosi complessivamente raccolti nel Nord Italia: 1.177.973 tonnellate
al Centro, 352.920 tonnellate; al Sud 149.448 tonnellate.




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Elettricita' ecologica


Elettricita'. Scegliere il produttore ecologico

L'incidente avvenuto nella centrale nucleare Kruemmel (Germania), nelle settimane scorse, ha indotto molti utenti a scegliere aziende che forniscono solo elettricita' proveniente da fonti rinnovabili. Dall'inizio del mese, diverse migliaia di utenti del gestore Vattenfall, distributore d'elettricita' dell'impianto nucleare Kruemmel, gli hanno voltato le spalle. Parallelamente, nei giorni successivi al guasto, il fornitore ecologico Lichtblick ha registrato il 70% in piu' di utenti. Un passaggio fondamentale per i cittadini che possono indurre scelte energetiche orientate alle fonti rinnovabili.
Insomma, da soggetto passivo a cittadino consapevole.
In Italia questa scelta non e' possibile, al massimo ognuno puo' produrre energia da fonti rinnovabili per le proprie esigenze il che, pero', non cambia le scelte strategiche del governo, recentemente confermate dal Parlamento, per quanto attiene al nucleare. Esiste qualche imprenditore nel nostro Paese che vuole provare a produrre e vendere energia elettrica da fonti rinnovabili? Se c'e', batta un colpo!

Primo Mastrantoni, segretario Aduc

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
Email aduc@aduc.it
Tel.055290606



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mercoledì 15 luglio 2009

Eolico sotto accusa: la risposta di Marco Roveda, LifeGate

Eolico sotto accusa

La risposta di Marco Roveda

Fondatore di LifeGate

Merone, 15 luglio 2009Marco Roveda, Fondatore di LifeGate, commenta le recenti accuse sorte contro l'Eolico.

«L'energia è una delle priorità per la civiltà, anzi il primo fabbisogno per alimentare la nostra società interdipendente, in cui ognuno dipende dal lavoro e dalle operazioni altrui. In Italia solo ora si stanno comprendendo i confini dell'emergenza ambientale. Stiamo migliorando, un po' a fatica, forse anche perché il problema ambientale è un problema relativamente nuovo. Per quanto riguarda le pale eoliche: tutti a dire che non sono belle, rovinano l'ambiente. Ma allora, quando è arrivata l'elettricità, i pali della luce non avevano lo stesso impatto visivo? Eppure ora sono ovunque. È solo un problema di apertura mentale, e un peccato di presunzione di cultura, che denota solo una mancanza di consapevolezza in campo eco-ambientale» commenta Marco Roveda.

«Per ora nessuna fonte energetica rinnovabile alternativa è decisiva da sola . Però saranno queste che sicuramente dovranno sostituire le attuali fonti convenzionali, petrolio, carbone e il nucleare. – continua Roveda – Dire che l'eolico sia "marginale" è totalmente errato, perché è al momento la fonte energetica a maggiore tasso di crescita, come potenza installata, nel mondo. Il costo di produzione è già vicino al costo di generazione delle convenzionali e scende di anno in anno. È una visione ottusa quella secondo cui le turbine eoliche siano brutte, antiestetiche. Dire che il paesaggio sarebbe più bello senza le pale eoliche è come dire che, vedere un bel corpo nudo sia meglio che vederlo con un cappotto, protetto dal freddo. Siamo obbligati a proteggerci dal freddo in inverno, così come lo siamo a produrre energia. Mi infastidiscono molto di più le migliaia di brutti, vecchi tralicci che portano i cavi della corrente ad alta tensione, piuttosto che la rasserenante visione di queste girandole. Sono più preoccupato dello scempio architettonico di brutte case e capannoni, giustificati semplicemente col "ci vogliono"».

«A chi è preoccupato per gli uccelli – conclude Marco - possiamo affermare che il problema è marginale se gli impianti non saranno collocati sulle rotte migratorie e comunque ricordare che muoiono molti più uccelli contro i vetri dei palazzi: e allora cosa facciamo, togliamo le finestre? Produrre invece energia convenzionale inquinante vorrà dire non sacrificare qualche uccello ma farli morire tutti e non solo loro!"

Dati:

I venti Usa coprirebbero il fabbisogno del mondo. Una rete di turbine da 2,5 megawatt di potenza che operino ad appena il 20% della loro capacità sarebbe sufficiente per produrre un quantitativo di energia sufficiente a coprire il fabbisogno globale. (School of Engineering and Applied Sciences, Harvard University di Boston, giugno 2009)

L'eolico conta oltre 200.000 occupati nel mondo e un fatturato di 18 miliardi di euro (nel 2007).

Eolico, Italia 6/a al mondo nel 2008. Con 3.750 Mw di potenza eolica l'Italia ha raggiunto nel 2008 la sesta posizione mondiale. L'entrata in esercizio di oltre 1.000 Mw nel solo 2008 ha consentito di superare la Francia, ferma a 3.400 Mw. La capacità installata in Italia è passata da 1.100 Mw nel 2004 a 3.750 Mw nel 2008 (Bocconi-GSE)

Chi attacca l'eolico non vuole salvare il clima


Comunicato stampa congiunto di Greenpeace Italia, ISES Italia e Kyoto Club

Roma, 15 luglio 2009

Chi attacca l'eolico non vuole salvare il clima


In relazione alla conferenza stampa indetta da alcune associazioni che attaccano in modo pretestuoso e privo di fondamento l'energia eolica, Greenpeace Italia, ISES Italia e Kyoto Club vogliono precisare quanto segue.


Per il settore elettrico italiano, dire che l'eolico produca "briciole di energia" è del tutto sbagliato. Gli obiettivi europei al 2020 prevedono, per il settore elettrico in Italia, un incremento della produzione da fonti rinnovabili di 50-54 TWh (miliardi di kWh). Il potenziale dell'eolico al 2020, limitato dai criteri ambientali definiti da un protocollo tra produttori e associazioni ambientaliste, è di 16 GW per una produzione totale di 27 TWh. In sostanza, circa metà dell'obiettivo al 2020 si può coprire con l'eolico. Il resto può venire dal solare fotovoltaico, dall'uso sostenibile delle biomasse, dal geotermoelettrico, dall'espansione del mini-idroelettrico.

Nessuna fonte energetica rinnovabile da sola è decisiva: la strategia deve necessariamente comporre un mosaico di fonti, e l'eolico è proprio la fonte che da sola può dare le maggiori quantità di elettricità senza emissioni di CO2.


"L'eolico non produce emissioni, non produce scorie e non determina modifiche irreversibili del paesaggio. Attaccare l'eolico significa di fatto attaccare gli obiettivi europei e non aver capito che il cambiamento del clima è l'emergenza ambientale del secolo", ha dichiarato Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia. "L'atteggiamento antieolico preconcetto e infondato è ambientalmente inaccettabile – continua Onufrio - mentre la casa brucia, a causa del riscaldamento globale, qualcuno anziché portare l'acqua per spegnere il fuoco si preoccupa se qualche goccia casca sul tappeto.

Per G.B. Zorzoli, presidente di ISES Italia, "In Italia gli impianti eolici sono sottoposti a una stringente disciplina che in più di un caso ne ha rallentato la diffusione, nonostante il raggiungimento di elevati standard energetico-ambientali e le intese con le principali associazioni ambientaliste per l'individuazione dei criteri per la scelta dei siti. Se a ciò si aggiunge la vigilanza delle Regioni per mezzo delle procedure di valutazione di impatto ambientale e di tutela del paesaggio, risultano inconcepibili e inaccettabili posizioni che tendono a demonizzare l'eolico e mistificano la realtà negando che tale fonte di energia pulita sia oggi al primo posto nella generazione di energia da nuove fonti rinnovabili e che sarà determinante per raggiungere al 2020 gli obiettivi che l'Unione Europea ci ha posto".

Per Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, "puntare sull'eolico in Italia è anche una straordinaria occasione per l'industria nazionale e per tutta la filiera; significa creare nuova occupazione nella green economy, oggi la più concreta strategia contro la recessione. Secondo uno studio GSE-IEFE Bocconi il solo comparto eolico ha un potenziale in Italia al 2020 di circa 78mila unità, il 31% sul totale di tutta l'occupazione nelle fonti rinnovabili". "Le installazioni eoliche in Italia sono realizzate soprattutto in aree rurali e montane, spesso abbandonate e non utilizzate né a fini agricoli né per il pascolo. L'eolico consente invece una ricaduta positiva in termini occupazionali ed economici, impensabile con altre opzioni economiche ed energetiche, e senza danni per il turismo", dice il direttore scientifico del Kyoto Club. "Sempre in termini di sviluppo economico - conclude Silvestrini - va ricordata l'esperienza di centinaia di migliaia di agricoltori danesi e tedeschi che traggono parte del loro reddito proprio dalla produzione di elettricità da fonte eolica".

Per informazioni:

Greenpeace Italia – www.greenpeace.org

ISES Italia – www.isesitalia.it

Kyoto Club – www.kyotoclub.org

Mini SIM, mini inquinamento

Si registra un nuovo intervento a favore dell’ambiente da parte dei gestori della telefonia mobile, per ora solo brittanici. Orange, nel Regno Unito, ha pensato di ridurre sensibilmente le dimensioni delle sue SIM card, favorendo in questo modo la diminuzione di materiali destinati allo scarto. Attualmente, le ricaricabili, per quanto la loro grandezza superi di poco quella di un’unghia, vengono vendute su supporti di dimensioni di una carta di credito. Proprio su questi ultimi, è avvenuto un semplice ridimensionamento.

L’amministratore delegato dell’azienda, Tom Alexander, ha fatto sapere che questa progettazione, è solo l’ultima di una serie di iniziative eco-sostenibili promosse da Orange: secondo i dati forniti, al momento, l’80% di energia necessaria ai processi produttivi della società proverrebbe da fonti rinnovabili

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